Agrintesa: fornitura di kiwi per 12 mesi all'anno grazie all'emisfero sud
La cooperativa faentina è leader in Italia nella produzione e commercializzazione di kiwi e mantiene anche rapporti commerciali con l'emisfero sud per garantire continuità di fornitura alla clientela.
FreshPlaza (FP) - Dott. Bassi, quando parte la campagna del kiwi di importazione e fino a quando dura? Da quali paesi viene importato?
Francesco Bassi (FB) - Il prodotto di importazione generalmente incomincia ad arrivare a maggio, variando la data iniziale a seconda dell'inizio della raccolta dei paesi produttori (fine marzo - inizio aprile); comunque, in annate di produzione normale, si comincia ai primi di maggio con il kiwi verde dal Cile, per poi proseguire con il giallo dalla Nuova Zelanda e, infine, con il verde dalla medesima provenienza.
Il Cile generalmente stocca poco prodotto, quindi spedisce tutto subito e la conservazione si fa in Italia, anche se alcune aziende cilene si sono attrezzate per la conservazione e stanno allungando il periodo di spedizione. In ogni caso, si può prolungare la commercializzazione fino a ottobre.
Riguardo al prodotto neozelandese, per il kiwi giallo si può pensare a una conclusione a novembre mentre, per il verde, dipende dalla produzione, comunque tra novembre e dicembre.
FP - In concomitanza con il kiwi di importazione c'è ancora disponibilità di prodotto italiano sul mercato? La qualità del prodotto nazionale è ancora buona?
FB - Sì, certamente. Le quantità dipendono dalla produzione e dalle strategie di vendita di ogni produttore. Il prodotto che si commercializza, però, è di qualità e può arrivare anche a giugno.
FP - Le varietà importate sono differenti rispetto a quelle nazionali?
FB - Per il kiwi verde, la varietà è Hayward, per il kiwi giallo può cambiare, a seconda del paese di provenienza: Jin Tao dal Cile e Hort 16A oppure G3 (Gold 3) dalla Nuova Zelanda.
FP - A che livello sono i prezzi del kiwi d'importazione? Il confezionamento è differente dal packaging nazionale?
FB - Se ci riferiamo al Cile, i prezzi del prodotto di importazione sono legati alla produzione e alla richiesta del mercato. Per i prodotti neozelandesi, sono abbastanza costanti, con differenze limitate negli anni, comunque sono prezzi importanti.
Relativamente al packaging, c'è la possibilità di avere diversi formati, anche se la tendenza, per sfruttare al massimo il trasporto, è quella di utilizzare imballi da 10 chili.
FP - I supermercati richiedono forniture annuali di questo prodotto? Richiedono anche prodotto biologico?
FB - I supermercati richiedono forniture annuali di kiwi in una sorta di mix dai diversi paesi. C'è anche domanda di prodotto biologico, ma in misura non molto significativa.
FP - Qual è l'impatto della crisi economica sulle importazioni?
FB - Credo che sia prematuro dire quale sarà l’impatto della crisi sull'import. Dipenderà dalle necessità che avranno i paesi produttori di spedire prodotto in Europa; certamente favoriranno paesi come Giappone, Corea e Cina in cui, storicamente, riescono a valorizzare di più il kiwi.
FP - La stagione produttiva italiana verrà estesa, in futuro, con l'introduzione di cultivar precoci e/o tardive?
FB - Esistono già prodotti precoci, anche se in quote non molto importanti. Sono al vaglio nuove varietà di kiwi, ma è difficile pensare che possano essere volumi importanti.
FP - Un'ultima domanda, la qualità del prodotto di importazione differisce da quella del prodotto nazionale?
FB - Relativamente alla Nuova Zelanda, la qualità non si discute. Il Cile sta mettendo a punto un protocollo a livello nazionale che dovrebbe dare delle garanzie in merito. Per il prodotto italiano, infine, si sta lavorando molto in tal senso ma, al momento, il risultato è molto eterogeneo e legato alle impostazioni delle varie aziende presenti sul mercato.
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