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Con reportage fotografico di Alberto Invernizzi (Asprofrut)

Sudafrica: raccolto di mele presso la compagnia Qualifresh



A febbraio di quest'anno un gruppo di frutticoltori del Piemonte ha effettuato una visita studio di dieci giorni in Sudafrica (vedi articolo correlato), nel corso della quale sono stati passati in rassegna frutteti, magazzini di lavorazione, trasformazione, packaging, centri sperimentali e centri di ricerca.

Tra le diverse visite, il gruppo italiano si è recato presso la sede della DFPT (Deciduous Fruit Producers' Trust) a Paarl, a circa 70 km da Città del Capo. L'organizzazione raggruppa il 97% dei produttori sudafricani di frutta e, grazie al finanziamento dei soci, investe in ricerca, innovazione varietale, nuovi metodi di protezione delle colture, consulenza tecnica e sviluppo di nuovi mercati.

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La ripartizione delle superfici frutticole in Sudafrica. Le mele rappresentano 20.526 ettari e le principali varietà prodotte sono Granny Smith, Golden, Gala, Fuji, Pink Lady, Top Red, Starking, Braeburn. Le principali varietà di pere sono Packham, William, Forelle, Abate e Decana.

Tra i soci della DFPT, la delegazione italiana si è recata in visita presso l'azienda frutticola Bronaar Farms, situata a Ceres, a circa 150 km da Città del Capo e attiva nel settore da ben 11 generazioni. L'azienda, che dispone di un areale di 3.000 ettari, coltiva mele, pere, cipolle e patate su una superficie di 600 ettari e commercializza i suoi prodotti a marchio Qualifresh.

In quel momento, l'azienda era nel vivo delle operazioni di raccolta delle mele Gala, caratterizzate da una bella colorazione dovuta all'altitudine dei frutteti, posti a 800-1000 metri sul livello del mare.

I mercati di riferimento del brand Qualifresh sono l'Inghilterra, dove viene commercializzato il 37% della produzione, il Nord America (25%) e la Russia (8%).



Per la raccolta, la Bronaar Farms impiega manodopera locale, prevalentemente arruolata tra la popolazione di colore. La raccolta si svolge per otto ore al giorno, da lunedi al venerdi, per un volume massimo giornaliero di 10 quintali. Ogni raccoglitore è dotato di un bracciale ottico per la lettura della quantità e qualità dei prodotti raccolti e deve garantire almeno 2 bins e mezzo al giorno.

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C'è da dire comunque che, data l'assenza in Sudafrica di un sistema di welfare e sanità pubblica, le aziende private intervengono direttamente nell'assicurare ai lavoratori a tempo indeterminato tutti i servizi minimi collegati alle esigenze familiari, come alloggio, asilo e scuole.

Le principali regioni frutticole del Sudafrica