Gestione professionale del mandorleto specializzato con raccolta meccanizzata: si può fare. Romagna Impianti e FruitNet System hanno spiegato come, in una giornata organizzata alla perfezione nei minimi dettagli. Sabato 27 agosto 2022 a Imola, Bologna (clicca qui per la FOTOGALLERY), gli organizzatori hanno mostrato come nel nord d'Italia la coltivazione del mandorlo possa diventare una buona alternativa, con investimenti che si ammortizzano in 6-7 anni. Sono stati oltre 200 i partecipanti provenienti da tutto il nord d'Italia e alcuni anche dall'estero.
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"Tutto si basa – hanno detto Matteo Ferrari di FruitNet System e Michele Zaniboni di Romagna Impianti - sulla meccanizzazione e sull'uso di varietà che fioriscano tardivamente, in modo da evitare possibili gelate. Le principali varietà presenti in questi tre ettari sperimentali di Imola sono Makako, Vialfas e Penta".
Marika Bianconcini di Romagna Impianti ha posto l'accento su alcuni aspetti fondamentali: "Il trapianto delle piantine, che hanno il panetto di 7x7 cm, avviene a macchina. Le piante devono essere ordinate 9-12 mesi prima rispetto alla presunta data di trapianto. Il terreno va preparato con una leggera baulatura perché il mandorlo, come drupacea, soffre un po' il ristagno, specie nei terreni pesanti. Il sostegno viene fatto con pali posti a 70 cm di profondità, ogni 10-15 metri. Il sesto che noi consigliamo è 3,20 per 1,20 metri, ma ogni caso va studiato e valutato a sé".
La giornata è stata perfettamente organizzata suddividendo i partecipanti in gruppi di una ventina ciascuno. Tappa dopo tappa, un tecnico descriveva un aspetto della coltivazione fino a giungere al punto in cui si è svolta la raccolta meccanizzata. L'attrezzatura è una raccoglitrice tradizionale per olive o uva, modificata secondo le esigenze del mandorlo. Nella prova di ieri, la macchina è stata fatta avanzare a una velocità di 3 km/h, ma può essere modificata a seconda delle esigenze.
"Realizzare un ettaro di mandorleto specializzato - hanno detto gli organizzatori - costa circa 15mila euro. Poi occorrono 5000 euro l'anno per la gestione colturale, raccolta meccanica compresa. Le piante entrano in produzione al 28esimo mese e, considerando 2-3 tonnellate di seme netto, l'ammortamento (ai prezzi attuali delle mandorle) si calcola attorno al sesto-settimo anno di impianto, con una vita produttiva di almeno 15 anni".
L'irrigazione è indispensabile per poter pensare di ottenere una produzione abbondante, al pari della fertirrigazione. Essendo varietà a fioritura tardiva, il rischio gelate dovrebbe essere scongiurato ma in certe zone potrebbe essere utile l'allestimento di un impianto antibrina sovrachioma.
Cristian Menghetti di Eurocompay ha parlato degli aspetti più commerciali (vedi articolo correlato), mentre dal punto di vista tecnico Mattia Valdeburgo di I Farming ha detto che, grazie alle sonde e alle centraline che raccolgono i dati, si possono fornire alle piante le quantità di acqua e i fertilizzanti necessari, evitando ogni spreco.
Andrea Rossi del Consorzi Agrari d'Italia (CAI) ha affermato che "CAI ha un ufficio tecnico che può assistere gli imprenditori interessati alla coltivazione praticamente in tutta Italia, anche grazie alle agenzie presenti in tutto il territorio".
Affinché un impianto di mandorlo sia remunerativo, occorre prevedere una superficie adeguata, almeno un ettaro; ma maggiore è la superficie più si abbattono i costi. Un vantaggio consiste nel fatto che si possono impiegare diverse attrezzature che già si utilizzano per altre colture.
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