Nel giro di pochi anni potrebbe passare dall'essere una scommessa, a una varietà di pera affermata. Si tratta dell'ibrido PIQA® sul quale Apo Conerpo, insieme ai soci New Plant, fa affidamento.
Nel 2018, New Plant ha definito il "test agreement" (cfr. FreshPlaza del 19/11/2018) e l'eventuale sfruttamento commerciale esclusivo a livello europeo di una nuova serie di pere ibride a tre vie ottenute da Plant & Food per le quali la società neozelandese Prevar, detentrice dei diritti, ha definito il marchio PIQA®.
Dopo la sperimentazione di 5 anni, che terminerà nel 2021, la prima fase contrattuale prevederà per Apo Conerpo e gli altri soci di New Plant il diritto alla produzione e commercializzazione della varietà denominata PIQA® BOO®. Sempre in tema di novità varietali, i produttori del gruppo stanno piantando la susina cino-giapponese a buccia nera e polpa gialla denominata Black Glamour®, distribuita in esclusiva fino al 2021 ai soci di New Plant.
"Nell'ottica del rinnovo varietale - dichiarano il presidente e il direttore generale di Apo Conerpo Davide Vernocchi e Gabriele Chiesa – gioca un ruolo di primo piano l'azione di New Plant, la società costituita nel 2004 per sviluppare il miglioramento genetico e incentivare il rinnovamento varietale".
Da allora sono stati valutati 4.000 semenzali e oltre 1.770 selezioni, di cui circa 32 proposte ai produttori per la coltivazione. Negli ultimi anni, più del 70% delle nuove varietà introdotte negli impianti di pesco e susino è rappresentato da cultivar studiate dai Comitati Tecnici di Apo Conerpo in ambito New Plant, percentuale che supera il 90% prendendo in considerazione anche le pomacee, l'albicocco, il ciliegio, l'actinidia e le colture industriali.
E su Opera, il presidente Vernocchi ha parole ferme e decise: "Dispiace che qualcuno abbia deciso di mollare questo grande progetto, che è uno dei pochi esempi italiani di aggregazione. Essere uniti significa anche avere unità di intenti e trasparenza. Quando si è in squadra, si deve guardare in un'unica direzione. Chi è uscito ha altri interessi, rispetto alla valorizzazione del prodotto".