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Romagna: fino alla luna di Pasqua i frutteti sono a rischio gelate

Piove da diversi giorni e la Romagna trema per i suoi frutteti. Le condizioni meteo stanno facendo preoccupare produttori e operatori commerciali. La fioritura delle drupacee, albicocco in primis, è cominciata ormai da 15 giorni, con un forte anticipo rispetto al normale ma, a causa dell'abbassamento delle temperature, tutto sembra fermo. E i rischi per l'allegagione sono notevoli.


Frutteti fioriti allagati.

"Guardiamo il cielo con un po' di apprensione – spiega Ilenio Bastoni, direttore di Apofruit Italia – Negli ultimi giorni si è verificata un'alternanza di pioggia, sole, tempo incerto che non promette nulla di buono. L'albicocco, il cui fiore è sensibile alla Monilia, è a rischio. In più, siamo preoccupati per gli impianti a regime biologico: qui non si possono fare molti trattamenti; oppure solo con alcuni prodotti, non sempre efficaci di fronte a condizioni estreme".

La giornata di domenica, in Romagna, è trascorsa fra pioggia, sole e raffiche di vento. "Sono preoccupato – dice Davide Modigliani, frutticoltore di Gambettola in provincia di Forlì-Cesena – per le albicocche e per le varietà di pesche più precoci, la cui fioritura è già cominciata. Sull'albicocco ho già effettuato un trattamento contro la Monilia, e ne farò un secondo nei prossimi giorni. Prevedo poi un trattamento anche nelle varietà che sono appena fiorite o stanno per farlo".

Modigliani teme anche il rischio gelate. "Mio padre – aggiunge – ha sempre detto che fino alla luna di Pasqua i frutteti sono a rischio gelate. Mi fido di lui e quindi abbiamo ancora 20 giorni di apprensione. E, nel nostro territorio, la campagna assicurativa è partita solo in questi giorni, in ritardo rispetto a una fioritura anticipata (cfr. articolo correlato)". Modigliani conduce un'azienda a indirizzo frutticolo di quasi 16 ettari dove coltiva peschi, ciliegi, albicocchi.


Fioritura albicocchi.

Anche Coldiretti Modena riferisce che l'abbondante pioggia è caduta proprio nel periodo che coincide con l'inizio dei lavori in campagna e delle prime semine di meloni, cocomeri, cereali e barbabietole, costringendo gli imprenditori a riprogrammare le operazioni colturali.

Luca Molinari, tecnico del Consorzio Agrario Adriatico, afferma che "per melo e pero non ci sono problemi. Nelle varietà precoci di pesco assistiamo a una cascola di fiori piuttosto accentuata. Va ancor peggio per l'albicocco che, prevedo, abortirà il 50% dei fiori. La fioritura, però, era stata molto abbondante, per cui non è detto che la produzione diminuisca della metà rispetto a un'annata normale".


Luca Molinari.

Per Andrea Zavalloni (in foto qui accanto), conduttore di un'azienda di 10 ettari a Cesena, l'impollinazione avrà diversi problemi: "Con le basse temperature, le api non hanno compiuto i soliti voli. Credo che quest'anno non avremo molte albicocche. Io ho fatto un trattamento, ma poi non sono più riuscito a entrare in campo".

Anche nel faentino le cose non vanno bene. "Per gli albicocchi, non autofertili, ci saranno dei problemi" dice Fabiano Mazzotti, conduttore di 9 ettari di frutteti a Faenza. "Se le cose continuano così, sono preoccupato anche per il pesco".

Giancarlo Babbi, frutticoltore del cesenate, è sulla stessa lunghezza d'onda. "Abbiamo avuto sbalzi di temperatura, fra un giorno e l'altro, anche di 10 gradi. I fiori sono imbevuti d'acqua. In base alla mia esperienza, i fiori per portare avanti l'allegagione devono rimanere asciutti almeno per 48 ore. E ancora queste 48 ore di tempo soleggiato e asciutto non si sono avute".