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Bilanci dell'interscambio peggiori anche di Portogallo e Spagna

Export UE di pere: l'Italia insegue

Giovedì 19 novembre 2015 durante la prima giornata di Interpera, Elisa Macchi direttore del Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara ha presentato una fotografia dell'interscambio di pere dei principali paesi europei.

Belgio e Paesi Bassi confermano la loro propensione all'export (vedi grafico sotto), ma è il Portogallo (verde chiaro) a stupire con un incremento del 20% delle sue spedizioni nell'ultimo anno, fino a 144mila tonnellate.


Clicca qui per ingrandire il grafico.

Belgio
Prima dell'embargo, la Russia era il mercato più importante per le pere "made in Belgium", con oltre il 40% del totale esportato (fino a 135.000 ton). Nella campagna commerciale 2014/15, quindi, il Belgio ha dovuto "spalmare" la sua produzione su tutte le principali destinazioni: il 18% nei Paesi Bassi, il 12% in Lituania, l'11% in Francia, il 10% nel Regno Unito, il 9% in Lettonia e così via. Significative le 35.000 tonnellate esportate in Lituania su un totale di 308.000 tonnellate (vedi anche articolo correlato).

Paesi Bassi
Nella stagione 2014/15 il 23% del totale esportato dai Paesi Bassi (più di 60.000 ton) è stato spedito in Germania. A seguire, il Regno Unito con oltre 30.000 ton (il 15% del totale), la Francia con più di 20.000 ton (10%), ma in lieve calo. Svezia, Norvegia, Polonia, Danimarca e Lituania hanno assorbito volumi superiori alle 10.000 ton nella stessa campagna, con quote variabili tra il 4% e il 6%.

Come per il Belgio, prima dell'embargo la Russia era una destinazione importante: nel 2013/14 aveva assorbito 50.000 tonnellate di pere olandesi.

In totale, nella campagna scorsa, i Paesi Bassi hanno esportato 274.000 tonnellate (-7% sul 2013/14).

Italia
Nel 2014/15 la Germania si conferma il primo mercato anche per le pere italiane, con più di 65.000 tonnellate importate. Al secondo posto la Francia con più di 20.000 ton nell'ultima stagione (poco più del 10% del totale spedito all'estero). Con oltre 10.000 tonnellate (7% del totale) prosegue il trend positivo verso la Libia; quindi, con quote del 6-7%, ci sono Romania e Austria. Il Regno Unito scende addirittura al 3%.

Nella campagna commerciale 2014/15 sono state esportate 163.000 tonnellate (+14% sul 2013/14) mentre in media, nel triennio 2011/14 il volume medio dell'export italiano di pere è stato di 159.000 tonnellate.

Spagna
Proprio l'Italia, con poco meno di 25.000 tonnellate importate nel 2014/15, rimane la prima destinazione delle pere spagnole. A seguire il Marocco, in rapida espansione con quasi 20.000 ton nell'ultima stagione, e il Brasile con quasi 15.000 ton. Seguono Francia e Germania con percentuali vicine al 10% e pari a circa 10.000 ton.

Nella campagna commerciale 2014/15 la Spagna ha esportato 144.000 tonnellate, il 20% in più sul 2013/14. Nel triennio 2011/2014 ha esportato in media 101.000 tonnellate.

Importazioni dall'Unione Europea
Le importazioni tedesche di pere dall'Unione europea (vedi grafico sottostante) si mantengono costanti, vicine alle 140.000 ton. L'Italia (linea azzurra) mantiene la sua posizione, così come i Paesi Bassi (in giallo). Cresce la presenza di pere provenienti dal Belgio (verde) e cala conseguentemente la Spagna (linea rossa).


Clicca qui per ingrandire il grafico.

Le importazioni inglesi di pere dalla UE crescono da 90.000 a 120.000 tonnellate, grazie alla maggiore presenza dei Paesi Bassi e del Belgio. Pressoché costante il Portogallo.

Dopo la contrazione registrata negli ultimi anni, fino al 2013, l'import dall'UE dei Paesi scandinavi sembra essersi ripreso nell'ultima campagna, tornando sopra le 70.000 ton. Dominano i Paesi Bassi, ma cresce la presenza del Belgio. Italia stabile, ma su quantitativi più contenuti.

Le importazioni di pere europee dell'Est Europa crescono in modo deciso, soprattutto nell'ultima campagna. "Ma è una maggiore domanda o una triangolazione?" si è chiesta Elisa Macchi. Forte la presenza dei Paesi Bassi, crescita del Belgio ma anche dell'Italia.

Tra i Paesi comunitari che esportano in Estremo Oriente si segnalano Belgio e Paesi Bassi, gli unici che possono esportare in questi Paesi. Soprattutto nell'ultima stagione 2014/15 le movimentazioni sono incrementate avvicinandosi alle 10.000 tonnellate complessive. Destinazioni favorite, Cina e Hong Kong.

Le cose cambiano quando si parla di Medio Oriente (grafico sotto). Tra i Paesi comunitari che vi inviano pere spicca la Spagna (linea rossa) che, nelle ultime due stagioni, ha inviato una media di 10.000 tonnellate perlopiù in Israele, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.

Restano invece limitati i quantitativi spediti da Italia (azzurra) e Portogallo (verde), seppure in crescita.



Tra i Paesi comunitari che inviano prodotto in Nord Africa primeggia la Spagna (che spedisce perlopiù in Marocco e in Algeria), seguita dall'Italia (in Libia), mentre più contenute le spedizioni di Francia e Portogallo. Nella stagione 2014/15 il volume di pere comunitarie è arrivato a superare le 35.000 tonnellate confermando l'espansione in atto.

Il Sud America importa pere europee soprattutto dal Portogallo, seguito a distanza dalla Spagna. In particolare, il Brasile è già da alcuni anni il principale mercato per la Rocha portoghese (cfr. FreshPlaza del 02/11/2015). Ma anche la Spagna ha incrementato le spedizioni verso il paese sudamericano sfiorando nel 2014/15 le 15.000 tonnellate. Nel 2014/15 i Paesi comunitari hanno inviato in Sud America quasi 70.000 tonnellate.