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Drosophila suzukii: andamento della stagione 2015 in Piemonte

La Drosophila suzukii, il moscerino a occhi rossi arrivato in Piemonte nel 2010, l'anno scorso aveva provocato danni enormi ai piccoli frutti: 60-70% sui mirtilli e fino a 80-90% sulle more di rovo.



La situazione
"Nel 2015, finalmente, un po' di respiro – spiega Cristiano Carli del CReSO di Boves (CN)- nonostante le trappole di monitoraggio, dislocate nei siti-chiave del territorio pedemontano (clicca qui per i dettagli) abbiano evidenziato una costante presenza dell'insetto già a partire dal mese di aprile, a oggi i danni sono stati molto limitati. Le alte temperature di giugno e luglio (superiori di 3,6°C rispetto alla media storica) e le poche giornate piovose hanno tenuto lontano i moscerini parassiti dagli impianti di piccoli frutti".

In queste condizioni preferiscono infatti rifugiarsi nelle aree ombreggiate e umide (incolti, specie in vicinanza di corsi d'acqua). Anche gli anticipi di maturazione hanno giocato il loro ruolo. A inizio giugno sono iniziati gli stacchi del mirtillo nelle zone più precoci e, grazie al gran caldo estivo, la maturazione è stata anticipata di circa 15 giorni. Gran parte dei frutti sono stati raccolti prima dei picchi di volo della Drosophila.

In definitiva, i forti anticipi e le condizioni climatiche sfavorevoli all'insetto hanno consentito di raccogliere buona parte dei 300 ettari di mirtillo con danni prossimi allo zero. Anche lampone unifero e rovo hanno beneficiato dell'estate torrida, arrivando a completare le raccolte senza danni.

L'attenzione adesso si sposta sulle colture a maturazione tardiva o scalare, quali fragola e lampone rifiorenti, che potrebbero essere interessate dagli attacchi di Drosophila a causa della riduzione delle temperature attesa per la seconda parte dell'estate. La maggior parte dei frutticoltori si è preparata, adottando i metodi di difesa consigliati dal coordinamento dei tecnici di base. Proprio a tal fine si è svolto un incontro tecnico a giugno presso il Centro sperimentale del Creso a Boves e, per inizio settembre, si sta organizzando una visita alle diverse tipologie di reti antinsetto.

Il punto sulla ricerca
Per quanto riguarda i metodi di difesa, dopo i buoni risultati ottenuti nel biennio 2013-2014, proseguono le prove di efficacia delle reti antinsetto. Si lavora sia presso il Centro sperimentale, sia su impianti pilota presso gli agricoltori. Lo studio riguarda tutte le specie di piccoli frutti.

Nello specifico, sono in valutazione: 1) reti con magliatura di 1.3 mm2 su tunnel di fragole e lampone rifiorente, 2) una doppia rete anti-acqua al colmo e protezione laterale con rete antinsetto (1,3 mm2) in una nuova prova su rovo in tunnel.

Sono inoltre state allestite prove su mirtilleti in tunnel con reti a maglia "larga" (1,3 mm2), "stretta" (0,7 mm2).


Rete a maglia larga su mirtillo.

La rete a maglia "stretta" è dimensionata per non far passare gli insetti, sulla base delle prove di laboratorio. Tale fittezza comporta però notevole peso e un effetto vela che richiedono strutture di sostegno più impegnative, oltre a provocare un aumento della temperatura sotto rete.

Si sta così sperimentando una maglia più larga, che può sì lasciar passare qualche insetto, ma evita gli effetti collaterali sfavorevoli. Si sta studiando la differenza di infestazione fuori/dentro e gli effetti su temperature e qualità dei frutti. Se entrano pochi esemplari, questi possono essere facilmente catturati con le trappole.

Interessanti anche le prospettive derivanti dall'impiego dei limitatori naturali. Da un progetto avviato nel 2014 in collaborazione con il DISAFA dell'Università di Torino, erano stati individuati dei parassitoidi indigeni capaci di adattarsi anche a D. suzukii, i quali potrebbero quindi contenerne lo sviluppo e la diffusione. Fra le specie identificate, l'attenzione è stata rivolta a un parassitoide pupale, l'imenottero Trichopria drosophilae. In collaborazione con la Società Bioplanet di Cesena (cfr. FreshPlaza del 22/07/2015), sono stati effettuati i primi lanci su colture confinate di mirtillo, lampone rifiorente e mora di rovo. Ora si sta valutando il suo potenziale di parassitizzazione della Drosophila. (Chi fosse interessato a un video del CReSO in materia, è pregato di contattare il dott. Carli).


Lancio di Trichopria drosophilae.

Si confida che il suo utilizzo, abbinato ad altri metodi di contenimento, possa permettere un efficace e duraturo controllo delle popolazioni del moscerino.

Contatti:
Cristiano Carli
CReSO - Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l'Ortofrutticoltura Piemontese
Boves (CN)
Tel.: (+39) 0171 388880
Email: cristiano.carli@cresoricerca.it
Web: www.cresoricerca.it