Al momento l'azienda sta commercializzando Clementine Comune, arance Navelina e ha appena iniziato con le arance Tarocco. Nel mese di ottobre si è registrata una piccola commercializzazione di clementine precoci di varietà Spinoso; a gennaio si commercializzeranno piccoli quantitativi della varietà tardiva Hernandina. In annate "normali" la commercializzazione delle arance di varie varietà (Tarocco, Washington, Valencia) può terminare a luglio-agosto.
"Rispetto allo scorso anno, le arance sono sicuramente al top, sia in termini di qualità sia di calibri. Le clementine invece difettano in dimensioni: l'anno scorso le piccole pezzature rappresentavano una minima parte, quest'anno invece registriamo una stragrande maggioranza di produzione di clementine di piccolo calibro. Il maggiore carico sugli alberi e la mancanza di pioggia hanno influito molto."
"Commercializziamo in tutta Italia: circa il 70% dei prodotti è destinato ai clienti storici, che inviano i loro mezzi e i loro imballaggi a ritirare la merce presso il nostro magazzino; il restante 30% circa va alla Grande distribuzione organizzata (GDO) - continua Morabito - Abbiamo, inoltre, contatti con alcuni canali esteri (Europa dell'Est), dove però in questo momento incontriamo serie difficoltà, perché il nostro prodotto presenta una minore conservabilità e risulta quindi difficile da commercializzare al di fuori del territorio nazionale."
Il titolare dell'azienda sottolinea il desiderio di rimanere fedele alla tradizione della sua impresa: puntando maggiormente su clienti affidabili e puntuali nei pagamenti. "Ovviamente bisogna anche stare al passo con i tempi. Tuttavia se quest'anno avessimo lavorato solo con la GDO, avremmo avuto seri problemi."
Parlando di quotazioni dei prodotti, Morabito dichiara: "Per le arance forse riusciremo ad ottenere alla fine un prezzo medio di 0,40 euro. Con le clementine siamo più bassi, perché le pezzature piccole non hanno mercato e l'estero ce le paga poco. Tirando le somme dovremmo raggiungere 0,35 euro. Purtroppo è davvero una brutta annata in termini economici."
La minaccia principale sul fronte della commercializzazione è l'enorme frammentazione dell'offerta: "Coloro che fino a poco tempo fa si occupavano solo di produzione, ora, con la speranza di un margine di guadagno in più, hanno optato anche per la commercializzazione. A mio parere, sarebbe stato bello veder nascere medie o piccole cooperative di produttori; così non è stato. Si rischia di mandare merce sui mercati nel momento sbagliato e in modo caotico, creando un surplus di offerta e un mercato impraticabile."
Dal punto di vista produttivo, Morabito sottolinea: "Dovremmo tutti darci una mossa nell'innesto di nuove cultivar di clementine precoci e tardive. Abbiamo bisogno di un prodotto da commercializzare in un lasso di tempo più ampio, è necessario allungare il calendario stagionale."
La concorrenza maggiore arriva dalle regioni italiane limitrofe, quali Puglia e Basilicata. "Quando i prezzi sono così bassi, la produzione spagnola che può entrare in Italia è molto marginale. Siamo noi stessi ad ingolfare i mercati con la nostra merce. La Spagna viene facilitata quando la nostra produzione nazionale è agli inizi."
Guardando al futuro, Antonino Morabito è un po' cauto, a causa anche dei consumi ridotti di frutta in Italia. "Ci si dimentica che è meglio acquistare agrumi ricchi di vitamina C che non le medicine per combattere un raffreddore! Erano in ballo diversi progetti aziendali, che ora sono stati accantonati. Si aspetterà la fine di questa campagna di commercializzazione. Quello che è sicuro è che pianteremo nuove cultivar di clementine precoci per allungare il periodo di raccolta."
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Antonino Morabito
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