
Oltre a colpire le piante, la fitopatia fungina mette a repentaglio la sopravvivenza di almeno 300.000 famiglie che traggono la loro principale fonte di sostentamento proprio dal settore bananicolo.
La "Malattia di Panama" è tragicamente nota per il suo ceppo 1, la fitopatia che portò all'estinzione la cultivar di banana "Gros Michel", un tempo principale banana commerciale, prima che fosse sostituita dall'attuale varietà Cavendish. Quest'ultima, seppure resistente al ceppo 1, soccombe al ceppo tropicale quattro, o TR4, particolarmente virulento.
Il Fusarium sopravvive nel terreno delle piantagioni colpite per almeno cinque anni, cosa che rende impossibile il reimpianto a breve dei bananeti danneggiati. La sua diffusione è altamente favorita dalla pratica della monocoltura e dello sfruttamento intensivo del suolo.
Le ventilate ipotesi di aiuto economico ai produttori da parte del governo filippino, vengono giudicate del tutto futili dai ricercatori fitopatologi. La banana Cavendish, infatti, non possiede variabilità genetica (è praticamente sempre un clone di se stessa) ed è dunque del tutto sprovvista di alcuna naturale resistenza al Fusarium; pertanto qualsiasi fondo stanziato semplicemente per coprire le perdite è inutile ai fini della soluzione del problema.
Secondo gli esperti, le uniche sovvenzioni ragionevoli sarebbero quelle volte a favorire maggiore biodiversità agricola e pratiche colturali più ecologiche e sostenibili.