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A cura di Raffaella Quadretti

Convegno nazionale del Ciliegio: il resoconto della seconda giornata

La seconda giornata del Convegno nazionale del Ciliegio di Vignola (MO) - 9 giugno 2011 - ha confermato quanto già espresso sin dal suo esordio: numerosa affluenza, qualità degli interventi, interesse dei partecipanti (vedi anche precedente articolo).



La prima sessione della giornata è stata dedicata al tema Qualità alla raccolta e in post raccolta, con le relazioni introduttive di Guglielmo Costa, del Dipartimento di Colture arboree dell’Università di Bologna (DCA) dedicata ai metodi per migliorare e valutare la qualità delle ciliegie (nella foto sopra, il Cherry-meter) e di Juan Pablo Zoffoli, della Ponteficia Universidad Catòlica de Chile sulle recenti innovazioni in post-raccolta.

In coda alle comunicazioni, un workshop sull’utilizzo di calibratrici elettroniche e meccaniche nella lavorazione e selezione delle ciliegie (foto sotto).


"Hanno caratterizzato la sessione – ha detto il moderatore Ugo Palara di Agrintesa - le varie accezioni della qualità del prodotto. Le diverse variabili tecniche e gestionali che influiscono sullo standard finale del prodotto in campo, i sistemi di predizione, controllo e classificazione della maturazione dei frutti, così come le tecnologie di gestione delle ciliegie nella fase post-raccolta, dalla selezione allo stoccaggio, dal confezionamento ai trasporti - nel cui ambito si stanno sviluppando anche nuove linee di lavorazione a controllo elettronico - questi i temi su cui la ricerca si sta confrontando per giungere a un deciso miglioramento della qualità dell'offerta".

Senza dimenticare i numerosi studi in corso sul valore nutrizionale delle ciliegie, sulle componenti alimentari e salutistiche del frutto e sulla crescente importanza che i valori organolettici e funzionali hanno nell'impatto delle ciliegie, sia fresche che trasformate, nei confronti dei consumatori.



L’altra sessione mattutina era dedicata al tema Difesa delle produzioni, introdotta da un intervento del prof. Savino dell’Università di Bari, concentrata sulla prevenzione e difesa dalle principali avversità biotiche del ciliegio. Coordinate da Luigi Catalano di CIVI Italia, le presentazioni hanno riguardato anche il comportamento dei portinnesti del ciliegio nei confronti dei marciumi radicali e le innovazioni per il controllo delle malattie post-raccolta (foto sopra).

Nel pomeriggio, Il controllo delle spaccature da pioggia, il temutissimo cracking, è stato argomento dell’ultima sessione. Dopo la relazione introduttiva di M. Meland del Norvegian Crop Research Insitute (foto sotto), una panoramica sui metodi chimici e fisici per la prevenzione dello spacco dei frutti nel ciliegio, e coordinata da Andrea Bernardi, Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola. I relatori hanno presentato i sistemi innovativi di copertura per prevenire il craking delle ciliegie e migliorarne la qualità e le esperienze di protezione dei ciliegi con film plastico per semiforzatura precoce.



A seguire, un workshop sui moderni sistemi di copertura in cui le principali aziende del settore hanno presentato i loro più recenti casi applicativi.

Dopo i ringraziamenti di rito a partner, sponsor e istituzioni, il professor Guglielmo Costa (foto sotto), direttore del DCA, ha manifestato soddisfazione per il convegno, andato oltre tutte le aspettative. "Visti i 120 contributi presentati, tutti interessanti, forse abbiamo davvero atteso troppi anni prima di riproporre un convegno nazionale su questo frutto, ma ora non si può correre il rischio di vanificare tutto il lavoro fatto, come è già successo in passato".



"Non ci si può adagiare sugli allori o... riposarsi sotto il ciliegio" ha ironizzato Costa "è invece nostra intenzione proporre per questa specie da frutto un progetto di filiera a livello nazionale".

Al termine tutti in campo, alle visite tecniche degli impianti con coperture anti-pioggia e questa volta, a differenza del giorno prima, sotto il sole. La tre giorni di convegno si è chiusa con un "Tour del ciliegio" che ha toccato interessanti e importanti areali produttivi in provincia di Verona e di Trento.