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Scheda prodotto: il carciofo Violetto di Niscemi o Siciliano

Il carciofo Violetto cambia denominazione in Sicilia assumendo, di volta in volta, il nome del comprensorio agricolo nel quale viene coltivato. Così, non deve ingannare il lettore, il fatto che quando si parla di Violetto siciliano, gli si accosta, più che per individuarlo, per specificare il territorio dal quale proviene.

Esistono, pertanto, tanti Violetti quante sono le principali aree di produzione di questa varietà di carciofo. Avremo, pertanto, il Violetto Catanese o Ramacchese, il Violetto Gagliardo, il Violetto Niscemese, il Violetto Siracusano o Carciofo di Lentini o Carciofo violetto del Val di Noto o Liscio di Sicilia.

Varietà autoctona molto produttiva
Si tratta, evidentemente, di una varietà autoctona. La pianta è di altezza media, con elevata attitudine pollonifera, dalle foglie inermi, vigorosa e molto produttiva: fino a venti capolini per pianta.

Caratteristiche botaniche
Il capolino ha forma cilindrica, di dimensioni e compattezza medie; le brattee esterne sono ben serrate di colore verde con sfumature violette.

Condizioni pedo-climatiche
Gradisce terreni di medio impasto, ricchi e profondi, ma si adatta anche a terreni argillosi o calcarei, torbosi e acidi o addirittura salmastri. Preferisce un clima mite e asciutto anche se si adatta a climi relativamente freddi, ma teme però gli sbalzi di temperatura e le brinate.

La produzione spontanea dei carciofi si ha a fine inverno-primavera, ma con opportune tecniche colturali può essere prodotto anche in autunno e inverno. Si coltiva nell'orto o in pieno campo.

La semina si effettuata in semenzaio coperto a fine inverno o in semenzaio non protetto in primavera, oppure direttamente in campo a maggio, utilizzando o il seme o una parte della pianta (riproduzione agamica).

Si piantano in solchi o buche profonde 20 cm ad una distanza tra le piante di 1- 1,2 metri minimo.