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Missione in Africa da parte di Macfrut: le aziende cercano tecnologie europee

Grande sviluppo del mirtillo in Zimbabwe

La missione in Sudafrica e Zimbabwe per la presentazione di Macfrut 2023 è stata svolta la scorsa settimana dal presidente Renzo Piraccini, accompagnato da Chiara Campanini dell'ufficio estero di Cesena Fiera. Oltre ai momenti ufficiali (cfr. Freshplaza del 17/02/2023), è stata l'occasione per visitare alcune aziende ortofrutticole e centri di confezionamento.

Coltivazione in vasi con substrato inerte

"Mentre la repubblica sudafricana è molto conosciuta - esordisce Piraccini - perché da anni è uno dei player internazionali del settore, lo Zimbabwe è ancora poco noto, anche se l'ortofrutta sta conoscendo un forte sviluppo, in questo paese. In vista degli International Bluberryes Days al prossimo Macfrut, il centro della mia attenzione non poteva che essere il mirtillo".

La delegazione italiana con Piraccini, Campanini, l’ambasciatore italiano Umberto Malnati, Paolo Sertoli direttore regionale AICS e Antonella Marucci direttore regionale ICE

La coltivazione del mirtillo ha trovato nello Zimbabwe delle condizioni estremamente favorevoli. Al momento, sono coltivati in Zimbabwe circa 600 ettari di mirtillo, di cui 450 in piena produzione, e 150 in allevamento, per una produzione totale di circa 9.000 tonnellate, di cui 6.500 esportate. Lo sviluppo è stato favorito da farm sudafricane che hanno delocalizzato la produzione (lo stesso avviene anche in Zambia) perché qui ci sono migliori condizioni climatiche e la manodopera costa meno. In Sudafrica, un operaio agricolo ha un costo di circa 300 dollari al mese, mentre in Zimbabwe il costo è di circa un terzo, cioè 100 dollari al mese.

I proprietari di Komani Estate, con 32 ettari di mirtillo

Spiega Piraccini: "La coltivazione avviene prevalentemente fuori suolo, in vasi con substrato inerte alimentati con fertirrigazione, anche se non mancano coltivazioni tradizionali in suolo. Il 50% circa è coltivato in pieno campo senza alcuna protezione e circa il 50% sotto reti plastiche, per proteggere la coltura dalle avversità e dall'eccessiva insolazione. Le varietà maggiormente diffuse sono quelle protette da licenza dei grandi breeder internazionali, tipo Costa o NBO, anche se alcuni preferiscono varietà libere da brevetti".



"Da ettaro di mirtillo si raccolgono, in piena produzione, circa 25 tonnellate, con un costo di produzione medio di circa 2 dollari al kg. Molti produttori sono legati a organizzazioni commerciali sudafricane (come Berry World), altri invece commercializzano direttamente. Il prodotto viene prevalentemente esportato: circa l'80% raggiunge i porti di Durban per le spedizioni via mare nei paesi arabi o dell'Asia, oppure il porto di Cape Town per le esportazioni in Europa, mentre il 20% viene inviato via aerea. I costi indicativi del trasporto aereo per raggiungere l'Europa sono tra 1,8 e 2,20 $ al kg e circa 0,50/0,70 dollari USA quelli del trasporto via mare. L'imballaggio viene importato dal Sudafrica".

Impianto di Chili Pepper

I magazzini di lavorazione sono moderni e dotati di celle frigorifere realizzate in pannelli di poliuretano e circuito refrigerante a freon e dotati di pre-cooling per il raffreddamento rapido. Il prodotto, confezionato e palletizzato, viene inviato con camion refrigerati ai porti di Durban e Cape Town oppure in celle frigorifere situati nei pressi dell'aeroporto di Harare.

Lavorazione di Cherry Pepper per la trasformazione

"Gran parte dell'esportazione viene fatta con prodotto sfuso in cassette di plastica da 4 kg netti, mentre solo una piccola parte viene effettuata in cestini e cassette di cartone. Questo perché in Zimbabwe non sono ancora diffuse le linee di selezione ottica che permettono di avere un prodotto perfetto. Questa selezione spesso viene effettuata dall'importatore a destinazione, prima della messa in commercio. Parte della nutrita delegazione dello Zimbabwe a Macfrut 2023 comprenderà anche numerosi produttori di mirtilli che vogliono migliorare il proprio packaging con tecnologie e materiali adeguati".

Centro logistico che si trova nei pressi dell’aeroporto di Harare

Lo Zimbabwe è un grande produttore di agrumi, arance ma anche limoni e mandarini, di banane e altri ortaggi, che esporta prevalentemente nei paesi limitrofi. Tra questi, quelli più interessanti per l'export sono chili pepper (peperoncini piccanti venduti freschi o essiccati) e cherry pepper (peperoncini di forma rotonda, anche questi venduti freschi, secchi o trasformati).