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Francesca Lonigro (Lonigro Group) sulla campagna 2022 dell'uva da tavola

"Non possiamo più pensare di lasciare le cose al caso"

"E' stata una campagna 2022 con un volume di uva da tavola commercializzato inferiore agli altri anni. Nella prima parte della stagione non abbiamo registrato particolari problemi: i prezzi sono risultati anche superiori alle annate precedenti e la nostra clientela, del tutto estera, ha riconosciuto i rincari che stavamo subendo. La seconda parte della stagione è risultata più complessa, ma le programmazioni che avevamo in essere sono state tutte rispettate. Credo, infatti, che pianificare una campagna offra maggiori sicurezze: è importante studiare il mercato, le nuove abitudini del consumatore, le sue preferenze e i nuovi stili di vita. Non possiamo più pensare di lasciare le cose al caso".

A dichiararlo è Francesca Lonigro, direttore commerciale del Lonigro Group di Noicattaro (BA) e socia dell'Associazione Nazionale Le Donne dell'Ortofrutta.


Francesca Lonigro (Foto: Lonigro Group)

Rispetto al periodo pre-pandemico, Lonigro parla di un rincaro inevitabile dei costi. "La nostra azienda conta un 30% di aumenti per il solo imballaggio, che ha inciso notevolmente, considerando che quest'ultimo rappresenta il nostro marchio di fabbrica, con un marketing dinamico, realizzato intorno alle nostre uve da tavola".

"Nel 2022, per esempio, abbiamo deciso di comunicare direttamente con il consumatore, con biglietti all'interno delle confezioni che descrivevano i tipi di preparazioni in cui l'uva da tavola può essere protagonista".


(Foto: Lonigro Group)

Per quanto concerne la seconda parte della stagione, il direttore commerciale precisa che è mancata la qualità del prodotto. "Bisogna però fare una precisazione, perché la qualità in campo delle uve era ottima. Non ci si può fermare, però, a questo primo anello della filiera: vanno considerati anche raccolta, confezionamento, spedizione e arrivo a destinazione. Il problema è nato proprio in post raccolta, in quanto le uve hanno subito delle trasformazioni che ancora fatichiamo a comprendere. Con i miei colleghi di settore, abbiamo ipotizzato che si ano state dovute a stress idrico delle piante o alle temperature troppo elevate in estate".

"Se il consumatore non percepisce la qualità, un qualsiasi frutto od ortaggio non si vende. E vale anche per l'uva da tavola".


(Foto: Lonigro Group)

Lonigro evidenzia inoltre il lavoro svolto dal Comitato Uva da Tavola (CUT) su più fronti. "Innanzitutto ci stiamo impegnando per la realizzazione di un catasto varietale, in quanto è importante capire il 'punto di partenza'. Per tutte le regioni produttrici di uva da tavola è vitale poter accedere a dati specifici su varietà ed estensioni, ad esempio. Secondariamente, è importante la ricerca e l'apertura di nuovi mercati".

Su questo ultimo punto, il direttore commerciale spiega che "se nelle destinazioni cui ci rivolgiamo le nostre uve cominciano a non essere più appetibili, come lo erano in passato, si deve guardare altrove. Per non perdere competitività, inoltre, è indispensabile l'aiuto della politica: infatti, per studiare l'assetto commerciale dell'industria viticola sono necessari fondi economici".


(Foto: Lonigro Group)

Il Lonigro Group opera esclusivamente sui mercati esteri. "La Germania rappresenta la nostra principale destinazione, ma è anche quella su cui avevamo già seminato in passato. C'è ancora una quota di consumatori che gradisce l'uva con seme ed è rappresentata da persone adulte. I bambini/ragazzi ormai prediligono gli acini senza semi e c'è da considerare che loro saranno gli adulti di domani. Non so esattamente quale direzione prenderà il mercato, ma la tendenza attuale va verso uve seedless", conclude Francesca Lonigro.

Per maggiori informazioni:
Lonigro Group Srl
Via delle Province, 11 – Zona P.I.P.
70016 Noicattaro (BA) - Italy
www.lonigrofruit.com