Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Pachino IGP: tonnellate di pomodoro invenduto, centinaia di imprese a rischio chiusura

Tonnellate e tonnellate di pomodoro invenduto. La causa? Prima fra tutte, il prezzo al consumatore finale, che continua ad essere molto elevato malgrado i prezzi decisamente irrisori proposti ai produttori per acquistare il prodotto, talvolta addirittura inferiori al costo di produzione.

"Molti produttori rischiano la chiusura se non si interviene in modo deciso e concreto per cambiare la situazione" dichiara il presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP, Sebastiano Fortunato. "Abbiamo tonnellate e tonnellate di pomodori rimasti sulle piante e pochissimi ordini da parte della grande distribuzione. Con questo inverno così atipico, in cui si rilevano temperature di addirittura 22 gradi, il prodotto matura velocemente e deve essere raccolto, ma senza acquirenti andrà in gran parte perduto".

"Facciamo appello al nuovo Governo - ha aggiunto il presidente Fortunato - che tanta sensibilità e attenzione ha mostrato verso le istanze del made in Italy, affinché ci aiuti a superare questa drammatica situazione, al fine di scongiurare la chiusura di centinaia di imprese siciliane che vivono esclusivamente sulla produzione del pomodoro. Ci sono limiti precisi che regolano il prezzo minimo di acquisto del prodotto, ma quasi mai vengono rispettati, ignorando in nome del profitto i sacrifici, la dedizione e la fatica dei tanti produttori locali che fanno ogni giorno sforzi enormi per portare sulle tavole degli italiani un prodotto unico, tra i più conosciuti e amati in tutto il mondo".

"A questo - sottolinea Fortunato - si aggiungono rincari energetici assolutamente inaccettabili e la concorrenza sleale del pomodoro proveniente dall'estero, dove il costo della manodopera incide sul prodotto solo per un 10% rispetto al 60% dell'Italia".

Intanto in Sicilia si sono accesi i riflettori sulla crisi e già questo venerdì 5 gennaio il Consorzio Pachino IGP parteciperà, insieme ad istituzioni locali e addetti al settore, all'incontro "Agricoltura. Ascolto e Prospettive", organizzato per delineare le principali azioni da sottoporre al Ministro del Masaf Francesco Lollobrigida.

Data di pubblicazione: