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Previsto un buon mercato europeo fino a dopo Natale

Uve da tavola sudafricane in Estremo Oriente: "Non sappiamo mai cosa aspettarci dal Perù"

Il mercato europeo dell'uva da tavola è vuoto perché i peruviani hanno inviato volumi maggiori negli Stati Uniti, ma c'è ancora la possibilità che il Perù tolga spazio al Sudafrica in Estremo Oriente.

"La quantità di prodotto che il Perù ha immesso sul mercato è aumentata notevolmente negli ultimi dieci anni", spiega Leon de Kock, amministratore delegato della Grape Alliance.

"Dove prima erano solo a volte una presenza preoccupante in Estremo Oriente, ora sono diventati una vera forza del mercato, con una finestra più lunga, e buone varietà".

La concorrenza tra Perù e Sudafrica è meno diretta in Europa, dove l'uva da tavola viene confezionata per lo più in cestini da 500 g, mentre l’Estremo Oriente riceve l'uva in cartoni da 4,5 kg (dal Sudafrica) e da 8,2 kg (dal Perù).

"In effetti", continua Leon, "possono lasciarti fuori dal tuo segmento di mercato per un'intera stagione. Sono diventati una concorrenza molto forte". Il problema è che è difficile dire se succederà anche quest'anno.

Leon osserva che il Sudafrica di solito sa cosa aspettarsi dall'uva da tavola australiana, mentre non è così con il Perù. "È molto difficile interpretare le loro regole di gioco. Non sappiamo mai cosa aspettarci dal Perù".


Finestra precoce della Namibia
Il mercato europeo è vuoto a causa del calo di circa il 40% di uve da tavola peruviane e brasiliane. “Le navi si muovono, non ci sono troppi problemi nelle spedizioni. Penso che le vendite andranno bene quando arriveremo sul mercato, nella settimana 49. Il mercato è buono e, a mio parere, rimarrà tale fino alla settimana 2 o 3", dice Leon.

"La Namibia sembra vada bene. Praticamente tutti stanno imballando", dice Leon. "Il calibro delle bacche sembra non riservi sorprese. La stagione non è precoce, è arrivata giusto in tempo".

In questa stagione, la finestra iniziale (dalla 45a alla 48a settimana) consiste principalmente di uve da tavola namibiane.

Le esportazioni dal Limpopo sono attualmente ridotte a causa delle recenti piogge e della grandine. L'uva da tavola raccolta ora è destinata soprattutto alla vendita locale. Secondo Leon, l'impatto sulle cultivar tardive dovrebbe essere minore.

Nel frattempo, il passaggio a cultivar più ricercate di metà e fine stagione, significa che l'Orange River raggiunge il picco con circa tre settimane di ritardo, intorno alla settimana 51.

"Secondo me, il mercato europeo rimarrà buono fino alla settimana 2 o 3 del 2023".

La parità Euro/Dollaro ha un impatto enorme
"Il tasso di cambio del Rand sudafricano è abbastanza buono. Per avere una buona stagione, abbiamo bisogno di un tasso di cambio di circa 18,50 Rand sull'Euro. Non ci siamo ancora".

La parità Euro/Dollaro sta avendo un impatto enorme sui libri contabili degli esportatori e, al momento, sta causando un aumento dell'8% sulle spese di spedizione. "In generale, tutte le fatture di spedizione sono in Dollari ma", sottolinea Leon, "le paghiamo con la frutta che vendiamo invece in Euro".

Un piccolo vantaggio è che le tariffe di spedizione non sono aumentate, anche se c’è ancora molta strada da fare perché tornino ai livelli pre-pandemici.

L'impatto economico delle tariffe di spedizione sulla redditività delle aziende produttrici di uva da tavola non può essere sottovalutato: "L'industria dell'uva da tavola è in gran parte in ginocchio in tutto il mondo, e ciò è dovuto alla logistica, al ritardo delle navi, e così via. Penso che abbiamo bisogno di un po' più di tempo e tranquillità, prima di poter dire che stiamo vincendo questa battaglia".

Per maggiori informazioni:
Leon de Kock
Grape Alliance
+27 23 354 8152
info@grapealliance.co.za
www.grapealliancemarketing.co.za

Data di pubblicazione: