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Temperature anomale e fioritura dei ceraseti in Puglia, meglio fare chiarezza

Nelle ultime ore si sta parlando di una eccezionale fioritura di alcuni ceraseti in Puglia, come anche di altre specie, provocata dalle temperature elevate e anomale di queste settimane autunnali, che destabilizzano il ciclo vegeto-produttivo delle piante.

Per fare un po' di chiarezza su questo "strano" fenomeno, abbiamo raccolto la testimonianza di Giacomo Giotta, tecnico esperto in cerasicoltura e imprenditore agricolo di Conversano (Bari), con 20 ettari investi a ciliegio di diverse varietà.

"Prima di creare prematuri allarmismi, è opportuno distinguere la cerasicoltura professionale da quella hobbistica. Chi come me coltiva per lavoro e per passione, investendo quotidianamente soldi e tempo, si ritrova tutte le sue piante in uno stato vegetativo pressoché normale, anche in questo contesto climatico connotato da un caldo fuori stagione".

Stato attuale delle foglie su una pianta di ciliegio in Puglia.

"Quelle sporadiche fioriture di cui alcuni parlano, si riferiscono a coltivazioni poco curate nella fase di post-raccolta, cioè durante i mesi estivi. Infatti, chi effettua specifici interventi fitosanitari contro attacchi parassitari non riscontra simili anomali fenomeni in campo. Far rimanere una chioma intatta fino al tardo autunno permette non solo alle piante di difendersi da questi bizzarri eventi climatici, ma anche di completare il ciclo di riproduzione delle nuove gemme, che andranno poi a frutto nella prossima stagione. Nei mesi estivi, gli afidi o altri patogeni nocivi tendono a far cadere le sfoglie, simulando così l'endodormienza. Poi, con queste alte temperature, è facile che avvenga una fioritura anticipata, la quale risulta però inutile in termini produttivi".

Stato attuale del ceraseto gestito in modo corretto.

Il ciliegio, in base poi se si tratti di varietà precoci o tardive, ha bisogno di un periodo variabile dalle 800 alle 1.100 ore di freddo durante l'inverno e un clima soleggiato durante la fioritura. "L'accumulo di ore in freddo - riprende l'imprenditore pugliese - avviene dal momento in cui la pianta si spoglia completamente, ovvero dalla seconda decade di novembre. Per ora, non c'è da spaventarsi. Dovremmo preoccuparci invece se questo andamento climatico dovesse continuare per buona parte dei mesi invernali, in quanto andrebbe seriamente a compromettere la produzione 2023".