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Analisi dettagliata di Cort Brazelton sul mercato dei mirtilli

"La maggiore competitività tra i Paesi produttori richiede rapidi cambiamenti alle industrie mature"

Il costante aumento della domanda di superfood in Europa e negli Stati Uniti, oltre all'apertura di nuovi mercati in Asia e Medio Oriente, ha aumentato la competitività tra i Paesi produttori, richiedendo rapidi cambiamenti alle industrie mature e strategie con un alto livello di tecnologia e innovazione a coloro che stanno arrivando oggi sul complesso mercato globale.

Per non perdere competitività ed evitare di ritrovarsi con un'attività agricola a basso reddito, è necessario stare al passo con le proiezioni della concorrenza e le sue strategie tecnico-commerciali. Cort Brazelton, che sarà uno dei relatori al prossimo XXI International Blueberry Seminar Morocco 2022, organizzato da Blueberries Consulting, ha presentato durante la South American Blueberries Convention un'analisi sulle principali industrie d’esportazione e sulle future potenze nella produzione globale di mirtilli.

Marocco
Partendo dal Paese ospite del prossimo International Blueberry Seminar, il Marocco, Brazelton ha sottolineato i vantaggi competitivi delle aree produttrici.

Nel nord del Paese, nelle aziende situate intorno a Larache e Moulay Bousselham, la produzione coincide con quella di Huelva, nel sud della Spagna. "La raccolta in quest’area del Marocco si concentra ad aprile e maggio, nonostante i volumi aumentino a febbraio/marzo, considerato l'aumento delle piantagioni di varietà precoci. Ma soprattutto è una zona primaverile (emisfero boreale), come il sud della Spagna", spiega Brazelton. Anche quando i periodi di raccolta dei due Paesi coincidono, il Marocco ha il vantaggio di avere una forza lavoro qualificata ma a un costo inferiore rispetto alla Spagna.

Per quanto riguarda le regioni meridionali del Marocco, il co-amministratore delegato della Fall Creek ha dichiarato: "Le regioni di Agadir e Dakhla sono diverse. Hanno un ruolo più importante nella controstagione, scontrandosi con i tempi del Cile. Agadir ha delle piantagioni dove la raccolta inizia a ottobre/novembre, con un picco di produzione a febbraio/marzo. Dakhla ha molti più volumi in inverno (emisfero boreale), diventando una fonte di approvvigionamento sempre più interessante nell'inverno europeo". Nonostante la posizione privilegiata e la finestra commerciale del Paese, sia Dakhla che Agadir hanno terra e acqua limitate, che rendono difficile l’estensione delle colture di mirtilli.

In Marocco, le varietà più coltivate sono Sekoya, Ventura, Corrina, Eureka e Kirra. "La tendenza è piantare per la maggior parte varietà nuove e quelle che si differenziano sul mercato grazie alla loro compattezza, al loro sapore e perché si adattano bene anche a questo mercato", ha spiegato Brazelton.

Secondo i dati raccolti dal team della Fall Creek in Marocco, in un periodo da 5 a 10 anni, il volume aumenterà di oltre 170mila mila tonnellate e, entro il 2030, verranno piantati tra 8.000 e 10.000 ettari.

Messico
"È per molti versi l'origine del mondo no-chill, senza basse temperature", ha detto il direttore della Fall Creek a proposito del Paese nordamericano. Il Messico ha attualmente 9.061 ettari, che raddoppieranno entro il 2031, con una previsione della produzione di 180mila tonnellate per lo stesso anno.

Fra le regioni di produzione, quelle di Jalisco, Michoacán e Guanajuato si distinguono per le lunghe finestre di produzione, che si aprono con volumi inferiori a ottobre e raggiungono il picco di produzione da dicembre/gennaio a marzo, per continuare la raccolta fino a maggio/giugno. "Il vantaggio del Messico centrale è che ha notti fresche e giorni caldi. Il Messico ha il potenziale per produrre un prodotto di alta qualità, soprattutto con la nuova genetica, e ha il vantaggio della vicinanza agli Stati Uniti e al Canada. C'è anche un mercato domestico in crescita", ha sottolineato Brazelton.

Sinaloa (2.050 ha), la seconda regione con la maggiore superficie coltivata dopo Jalisco (3.450 ha), non gode dello stesso vantaggio climatico. I loro volumi vanno da marzo/aprile alla prima settimana di maggio, quando le temperature sono elevate. A questo proposito, l'esperto ha affermato: "Sinaloa oggi non è in grado di fornire la stessa qualità di frutta del Messico centrale. Ci sono buoni frutti provenienti da vari programmi privati e universitari ma, in generale, hanno lo svantaggio della finestra di produzione e della qualità del frutto".

Cort Brazelton trova delle analogie tra le industrie messicane e quelle cilene, ma sottolinea che l'industria nordamericana ha soprattutto colture sempreverdi e "oltre l'80% si affida a sofisticati sistemi di substrato, come in Marocco".

Data di pubblicazione: