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Focus sul mercato mondiale del mirtillo

Nonostante in Regno Unito e in diverse aree degli Stati Uniti ci sia ancora una produzione di mirtilli, sia in Europa che in Nord America la stagione sta volgendo al termine. I volumi sono stati buoni per tutta la campagna, anche se il maltempo potrebbe causare una ridotta durata di conservazione. Il Regno Unito ha lottato con problemi di manodopera per tutta la stagione. La produzione nei Paesi dell'emisfero meridionale, tra cui Perù, Cile e Sudafrica, sta iniziando con picchi produttivi ancora da raggiungere. 

Paesi Bassi
"La stagione europea è davvero giunta al termine, registrando alti e bassi sia nella qualità che nel prezzo", riferisce un commerciante olandese. Un picco breve, ma potente, da Polonia/Serbia ha causato una notevole pressione sui coltivatori olandesi. Questo, in combinazione con le forti piogge nei Paesi Bassi, non ha migliorato le cose per i coltivatori locali. La stagione polacca e serba ha mostrato un'ottima qualità, senza problemi, e le grandi promozioni in tutto il settore europeo della vendita al dettaglio hanno aiutato a movimentare i volumi.

"Per noi la stagione peruviana è già iniziata tre settimane fa e, al momento, il Perù sta offrendo frutta di buona qualità che rappresenta un alto valore sul mercato. Dalla settimana 39-40, il Sudafrica porterà i suoi piccoli frutti sul mercato e ciò condurrà di nuovo a un picco tra la settimana 43 e 46, con un calo nella settimana 47. Si prevede una bella formazione dei prezzi fino alla settimana 41, e dopo assisteremo a un calo a causa delle molte promozioni previste. A partire dalla settimana 47 ci sarà di nuovo un aumento dei prezzi - ha detto l'importatore - In sintesi, le prossime dodici settimane saranno un periodo emozionante, che mostrerà quale sia il consumo pro capite".

Italia
Un'importante cooperativa, che ha produttori da nord a sud d’Italia, fa sapere che la campagna del mirtillo è iniziata a febbraio in Calabria e Sicilia e terminerà in Trentino a fine settembre. In merito alla qualità del prodotto, si registra una buona stagione anche se le gelate primaverili hanno causato danni principalmente al prodotto del nord Italia, mentre il gran caldo di fine maggio-giugno ha penalizzato la coda di produzione dei territori siciliani e calabresi. Non ultimo, il piovoso mese di luglio ha avuto non poche responsabilità su conservabilità e shelf life del prodotto in Trentino.

I prezzi sono stati in netta crescita rispetto al 2020, quando lo scoppio della pandemia aveva penalizzato gli acquisti. Inoltre, grazie a nuovi packaging e al mirtillo a residuo zero, si è riusciti a superare la forte concorrenza estera. Fra le varietà più coltivate vanno annoverate Ventura, Duke, Last Call, Cargo, Atlas Blue.

Un produttore della Val di Non afferma che ha avuto un abbondante raccolto. Con 650 piante ha raccolto 1,6 tonnellate di frutti e il prezzo è stato soddisfacente, in crescita rispetto al 2020. Lui coltiva in vaso fuorisuolo e protegge l'impianto con reti antigrandine.

Regno Unito
La stagione dei mirtilli del Regno Unito è iniziata un po' in ritardo a causa del maltempo di maggio, ma le rese sono state buone. La campagna non è stata priva di sfide, poiché i volumi sono stati buoni anche nell'Europa nord-orientale. Inoltre, la produzione dell'emisfero meridionale ha già cominciato ad arrivare sul mercato.

La produzione dell'Europa settentrionale comincerà a diminuire da adesso, ma la produzione inglese continuerà con gli stessi volumi fino a ottobre. Anche se il mirtillo inglese non ha lo status iconico della fragola o dell'asparago, il consumatore inglese sceglierà un mirtillo locale rispetto a quello d'importazione. Man mano che diventerà disponibile più frutta coltivata a livello nazionale, la consapevolezza del consumatore per il prodotto è destinata ad aumentare.

La manodopera è stata una sfida in questa stagione. Si spera che lo schema pilota per i lavoratori stagionali venga reso permanente in quanto, senza di esso, i coltivatori non sarebbero riusciti a superare la stagione di quest'anno. Regna l'incertezza per quanto riguarda ciò che accadrà l'anno prossimo.

Australia
Mentre la stagione dei mirtilli australiani si avvicina, i prezzi al dettaglio sono scesi fino a 2 dollari a cestino. Secondo l'edizione primaverile dell'Australian Berry Journal, il settore annuncia che la sua strategia di marketing si concentrerà sul "coinvolgimento degli acquirenti esistenti per mantenere e aumentare l'acquisto". Il settore ha aggiunto che sarà usata una strategia integrata e la spesa pubblicitaria si concentrerà sui canali social e digital, basandosi sulla campagna di successo "Bl'oo'berries" delle ultime tre stagioni.

La stagione australiana va da luglio a marzo, con un picco di produzione nel Nuovo Galles del Sud, prima che gli stati del sud inizino la loro stagione a dicembre-gennaio. Le ultime cifre di Hort Innovation hanno mostrato che sono state prodotte 20.783 tonnellate nell'anno che si è concluso a giugno 2020, il che rappresenta un aumento del 9% in termini di volume rispetto all'anno precedente. Allo stesso tempo, il valore dei mirtilli australiani è balzato del 15% a 389,6 milioni di dollari.

Sudafrica
Alla fine della settimana 35, il Sudafrica aveva esportato 1.416,17 tonnellate, l'81% delle quali per via marittima. Le esportazioni per via aerea erano iniziate nella settimana 25.

La maggior parte (677,29 tonnellate) ha raggiunto l'Unione europea, soprattutto Paesi Bassi e Spagna, seguita da Regno Unito (430,76 tonnellate). Il Sud-Est asiatico (Singapore, Hong Kong e Malesia) ha ricevuto 171,87 tonnellate, il Medio Oriente (soprattutto gli Emirati Arabi) quasi 110 tonnellate e la Thailandia poco meno di 10 tonnellate.

I coltivatori del Capo sostengono che l'abbondante pioggia e il freddo invernale, insieme a casi molto insoliti di grandine in alcune regioni, hanno reso questa stagione difficile. Anche la congestione dei porti e i ritardi delle navi hanno complicato le spedizioni; le esportazioni verso il Medio Oriente sono ancora dominate dal trasporto aereo.

Sul mercato interno i volumi verso i mercati sono aumentati notevolmente e i prezzi sono scesi a R41,72 (2,48 euro) al kg, la scorsa settimana.

Stati Uniti
In Nord America ci sono ancora alcune forniture di mirtilli dalle regioni di coltivazione in Stati Uniti e Canada, ma queste rimangono a livello domestico, perché non hanno modo di essere spedite.

Per quanto riguarda il Messico, la stagione dei mirtilli è iniziata ufficialmente nella prima settimana di settembre. "Ma c'è stata disponibilità fin dall'inizio di agosto - dice un coltivatore/spedizioniere - Queste forniture sono riservate principalmente al mercato interno messicano, perché paga bene rispetto ai prezzi statunitensi e canadesi. Ma non appena la frutta dell'Oregon e della Columbia Britannica cominceranno ad avere problemi in termini di qualità, gli importatori e i rivenditori si rivolgeranno al Messico".

Il commerciante osserva che, mentre al momento le forniture di mirtilli messicani sono più basse, la prossima settimana - e fino a metà novembre - arriveranno volumi sempre più alti. Nel complesso, il Messico continua ad ampliare la sua produzione di mirtilli.

Anche il Perù sta spedendo mirtilli e la frutta è disponibile in Florida e a Philadelphia. La regione di coltivazione dominante all'inizio della stagione sarà il Perù, che quest'anno registra maggiori quantitativi. Anche l'Argentina ha della frutta disponibile, ma si tratta di volumi limitati.

Per quanto riguarda la domanda, i mirtilli (come la maggior parte dei piccoli frutti) continuano a crescere tra i consumatori in termini di consumo. "Anche il settore del catering è destinato a una ripresa per quanto riguarda i mirtilli. Quindi pensiamo che sarà un buon anno per la domanda - dice il coltivatore/spedizioniere - Ma sta ai dettaglianti e agli spedizionieri pianificare bene le vendite per movimentare il volume al momento giusto".

Ciò permetterà di avere un buon mercato a livello di prezzo a settembre e ottobre. Solitamente da novembre a febbraio si tocca il punto più basso, a causa dei volumi di mirtilli che arrivano dal Perù e dal Cile. Ma se gli spedizionieri e i rivenditori riusciranno a movimentare bene i quantitativi e promuovere la frutta quando è necessario, allora i prezzi non dovrebbero soffrirne. Attualmente, le quotazioni sono simili o leggermente più alte rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Guardando avanti, le prossime settimane continueranno a vedere volumi crescenti di mirtilli sia dal Messico che dal Perù, e per far fronte a tali volumi ci sarà una domanda continua e sana.

Data di pubblicazione: