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La realtà vista da un produttore

Prime pesche dell'Emilia Romagna, ma il calo delle rese è drammatico

La raccolta di pesche e nettarine in Emilia Romagna è in ritardo di 7-10 giorni, a causa di una serie di motivi. Prima di tutto, le gelate hanno causato gravi danni alle varietà più precoci. In secondo luogo, quelle produzioni che si sono salvate dal gelo sono in ritardo di maturazione a causa dell'andamento delle temperature, sempre piuttosto basse durante la primavera. 

"In genere, raccoglievo 15 tonnellate di Mycrest - afferma un agricoltore della zona emiliano romagnola - mentre quest'anno ho raccolto una cinquantina di cassette, per un totale di 1,5 quintali. Il danno perciò è stato del 90%. Vista la scarsa quantità, ho provveduto a spedire la merce a un mercato all'ingrosso: con la Gdo, infatti, difficilmente si può improvvisare il collocamento di un carico così modesto".

Le pesche A e AA raccolte dal produttore: -90% a causa della gelata

La maggior parte della produzione inizierà a essere raccolta a metà giugno; ma al nord d'Italia il problema è che le gelate hanno causato danni così ingenti, che solo pochi fortunati ne sono usciti indenni (o quasi).

"Io in genere lavoro con la Gdo - prosegue l'agricoltore, che possiede anche un magazzino di lavorazione - e sono soddisfatto. Talvolta non capisco certi miei colleghi produttori: da un lato insultano la Gdo su tutti i fronti, dall'altro farebbero carte false per poterci lavorare e avere un reddito garantito. Molto spesso, infatti, si tratta di rapporti fiduciari e consolidati con le catene, e se sei un produttore di fiducia si ragiona insieme e si ottengono risultati".

Il produttore sottolinea che, a causa delle gelate, ha dovuto ridurre il personale del 40%. "Meno frutta, meno ore, meno manodopera, meno lavoro per tutta la filiera. Credo che il mondo agricolo dovrebbe essere considerato di più a tutti i livelli, per il grado di occupazione che riesce a garantire e per il giro d'affari che sviluppa".