Quando si avvicina il mese di aprile, quasi sempre, alcune partite di pere cominciano a dare qualche segnale di stanchezza. E' così anche quest'anno, e la conferma arriva pure da Albano Bergami, operatore del settore.
"Le vendite procedono senza intoppi, ma non dimentichiamo che quest'anno abbiamo meno frutti rispetto a un'annata normale. Vi sono state segnalazioni di partite che sono arrivate alle piattaforme in avanzato stadio di maturazione, ma questo può essere stato causato da qualche sporadico problema. Altri fattori da tenere in considerazione sono relativi alla rugginosità che, se troppo marcata, contribuisce ad abbassare le quotazioni".
Bergami, fino a mercoledì scorso era il presidente regionale della sezione frutticoltura di Confagricoltura, sostituito ora da Marco Piccinini.
Un altro aspetto legato al comparto pere, sempre più sentito, è quello della maturazione di consumo. Fino a qualche anno fa, quando c'erano a disposizione alcuni prodotti per la conservazione, i problemi erano minori. Oggi le pere tolte dalle celle frigorifere spesso sono "crude", come si dice in gergo e, per raggiungere la maturazione di consumo, occorrono diversi giorni di conservazione a temperatura ambiente. "Ma i supermercati vogliono un prodotto crudo - precisa un altro operatore che preferisce rimanere anonimo - per ridurre i rischi di sprechi. Allora tocca al consumatore tenere le pere per qualche giorno, a volte 4 o 5, in cucina prima di consumarlo. Ma chi glielo spiega?"