Anche castagne e marroni ora sono elevati al rango di frutti più considerati, e questo grazie all'istituzione del Tavolo castanicolo della Regione Emilia Romagna. Lo conferma Renzo Panzacchi, presidente del Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Bolognese.
"Si tratta di un importante risultato - spiega Panzacchi - che arriva dopo anni di richieste, incontri, e di un paziente lavoro che abbiamo portato avanti, io in prima persona come portavoce dell'Associazione dei Consorzi Castanicoltori dell'Emilia-Romagna".
Renzo Panzacchi
Ma quali obiettivi si pone questo momento di confronto? La regione comunica che "il Tavolo per la castanicoltura ha il compito di favorire lo sviluppo di questa coltivazione secondo modelli sostenibili, con incremento delle superfici e superamento di vincoli e difficoltà del mercato. Il Tavolo dovrà elaborare un Piano castanicolo regionale coerente con eventuali linee operative e di indirizzo di programmi nazionali, individuando azioni e opportunità di sostegno per i castanicoltori nell'ambito delle politiche nazionali e regionali relative allo sviluppo rurale".
L'intervento si inserisce nella volontà di salvaguardare e valorizzare le zone montane, creando le condizioni affinché le opportunità presenti in Appennino possano essere sfruttate. Fra queste, vanno intensificati, appunto, gli interventi volti a recuperare la castanicoltura da frutto e a valorizzare le funzioni produttive, ambientali, paesaggistiche, idrogeologiche e sociali riconosciute a tale coltivazione.
"L'iniziativa della Giunta regionale - conclude la nota - risponde peraltro alle aspettative degli stessi castanicoltori e gli operatori del settore che più volte hanno evidenziato l'esigenza di porre in essere azioni di concertazione in un'ottica "integrata" tra i differenti soggetti interessati. Al tavolo parteciperanno i referenti di due Direzioni generali (Agricoltura, Caccia e Pesca e Cura del Territorio e Ambiente), delle associazioni di castanicoltori, dei Comuni e delle loro Unioni e dell'Areflh".