Ieri, 16 febbraio 2021, si è tenuto in modalità webinar su piattaforma zoom, dalle ore 10 alle 12, il gruppo di contatto sulla fragola tra Francia-Spagna-Italia. Nonostante la modalità da remoto, si è registrata una buona partecipazione.
Dall'incontro è emerso che la campagna fragolicola europea del 2020 è stata proficua in termini di quotazioni e quindi, implicitamente, di qualità. La proposta pervenuta dai rappresentanti delle associazioni di produttori ed esportatori di questi paesi e dai responsabili delle rispettive amministrazioni per l'attuale campagna è quella di armonizzare gli interventi con gli agrofarmaci.
Da un'indagine di CSO Italy, risulta che le superfici italiane investite a fragola sono cresciute del 9%, con quasi 4.000 ettari a livello nazionale. L'incremento degli appezzamenti di fragole interessa tutti gli areali produttivi, ma con una crescita del 60/65% negli areali del Sud Italia rispetto al Nord Italia. Il 50% della produzione è rappresentata da Campania e Basilicata, con circa 1000 ettari ciascuna; a seguire c'è la Sicilia con circa 300 ettari e la Calabria con circa 150 (cfr. articolo FreshPlaza del 16/02/2021).
Pietro Paolo Ciardiello della delegazione italiana ha dichiarato: "Ma, in generale, anche in quelle regioni italiane senza uno storico produttivo adesso cominciano a esserci superfici interessanti (Lazio e Sardegna). Sul fronte dell'export, sono aumentate le quotazioni ma i volumi sono diminuiti, anche in virtù della forte concorrenza da parte del prodotto tedesco, registratasi a giugno. Un forte plauso va anche alla grande distribuzione italiana, che ha saputo valorizzare la fragola nazionale, sostenendo così le buone sorti della campagna. In più, mi piacerebbe ringraziare anche il CSO Italy per l'ottimo lavoro svolto e per essere una struttura di riferimento per il nostro comparto fragolicolo".
Le superfici francesi restano stabili, mentre quelle spagnole hanno subito un decremento del 2%. A livello europeo è stata una buona annata, con un giudizio complessivamente positivo.
"L'auspicio per questa campagna 2021 - conclude Ciardiello - è creare una regolamentazione unitaria in materia di agrofarmaci. L'idea sarebbe quella di darci regole uguali e condivise su scala europea sia per il residuo zero, che per l'integrato e per il biologico. L'obiettivo è incrementare la trasparenza del settore, per essere riconosciuti meglio dal consumatore sotto il marchio della fragola europea".