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Il video e le foto dei risultati fin qui ottenuti

Moria del kiwi: il portinnesto Sav1 continua a dare risultati positivi

Contro la moria del kiwi Ceradini Group propone il portinnesto Sav1, una opzione "che aiuta a superare il problema. "Anche il 2020 – esordisce Massimo Ceradini - è stato segnato nuovamente dalla moria. Si è evidenziata a macchia d'olio nelle principali zone produttive, in particolare a Latina, ma anche in Calabria. Tale criticità assume ormai ruolo di problematica nazionale per la coltivazione dell'actinidia. Il portainnesto Sav1 continua a dimostrarsi come possibile soluzione in combinazione alle corrette pratiche agronomiche".

Guarda il video sulla storia della morìa e le esperienze adottate

Nel veronese, e non solo, Sav1 anche quest'anno mostra la sua efficacia e proprio per questo i nuovi impianti con questo portainnesto sono in continuo aumento.

Prima pianta di SAV1 innestata con Hayward nell’azienda agricola Girelli, giugno 2017 - luglio 2020

"Il Sav1 è una pianta estremamente sottile – dice Ceradini - e fino a che non viene innestata non aumenta di calibro. L'innesto in pieno campo si è rivelato un punto molto critico e non sempre le operazioni di innesto hanno avuto il successo sperato, principalmente per la difficoltà di reperire materiale adatto e soprattutto sano, ed anche per la gestione dell'accrescimento dell'innesto stesso".

Prima pianta di SAV1 innestata con Hayward nell’azienda agricola Girelli, giugno 2017 - luglio 2020

A seguito dei risultati degli ultimi anni, il gruppo Ceradini ha quindi continuato ad investire nella ricerca sul portainnesto Sav1 in modo da poter fornire astoni sicuri già innestati con le varietà richieste dal produttore (previa eventuale autorizzazione dei titolari/consorzi per le varietà brevettate) già pronte per essere consegnate in febbraio-marzo 2021.

Massimo Ceradini durante un'edizione del Macfrut

"Non è stato un percorso semplice ma, grazie al contributo di alcuni produttori che lo stavano testando e all'esperienza che abbiamo potuto acquisire in questi 5 anni, dopo aver provato diverse linee di sperimentazione, siamo riusciti a creare un processo tramite il quale riusciamo a produrre su richiesta astoni che non presentano più alcun punto critico".

Jintao su SAV1, agosto 2018 - luglio 2020

I vantaggi di mettere a dimora piante già innestate sono molteplici a partire dal risparmio dei costi di innesto in campo e dall'uniformità dell'impianto che, non avendo più fallanze, permette al produttore di risparmiare in termini di costi di gestione e di andare in produzione con tutto l'appezzamento subito e garantirsi un reddito nel più breve tempo possibile.

Produzione 2020 di Jintao innestato su SAV1 (nel 2018) nell’azienda agricola Girelli Marco di Bussolengo (Verona)

Ceradini precisa che "Per il momento ci siamo concentrati alla produzione di piante a radice nuda ma stiamo preparando anche altre soluzioni differenti per sopperire alle numerose richieste. Sav1 possiede delle ottime caratteristiche in termini di resistenza e produttività che combinate ad alcuni piccoli accorgimenti agronomici sta tornando a dare la possibilità di produrre kiwi di qualità anche in un ambiente sempre più avverso".

Jintao su SAV1 agosto 2018 - luglio 2020

Le piante innestate su Sav1 mostrano una vigoria che ricorda le piante di molti anni fa (quando erano sane), con tralci ad accrescimento indeterminato prosperosi e foglie grandi, spesse e di colore verde intenso. Tutto sommato gli internodi sono più stretti, il numero di fiori quindi per metro quadro è superiore e quindi anche la potenziale produzione. Abbiamo osservato che anche la sostanza secca della frutta sembra essere migliore.

Jintao su SAV1 agosto 2018 (foto sopra) - luglio 2020 (foto sotto)

Ci sono varie prove di Sav1 in Italia, prove che non sempre hanno dato il risultato atteso principalmente per il fatto che è molto difficile far attecchire l'innesto e quindi i produttori si scoraggiano a differenza di chi ne conosce le potenzialità (vedi Girelli) e che lo hanno seguito con grande sacrificio portandoli ad avere gli appezzamenti con produzioni importanti sin dai primi anni.

Pianificare con largo anticipo la produzione delle piante è la chiave per ottenere un prodotto di qualità. I tempi per la preparazione sono di oltre un anno e quindi ordinarle con almeno 12 mesi di anticipo consentirebbe ai produttori di avere allo stesso costo astoni molto sviluppati con innestata la varietà desiderata.

"Il territorio veronese è stato il primo colpito dalla moria nel 2012 e da allora continuano ad essere effettuati studi da enti ed istituti per cercare una soluzione. Sono il primo ad ammettere di non aver ancora capito quale sia la reale causa della moria nè tantomeno penso di avere la soluzione in mano, dico solo che ad oggi, visti i risultati eccellenti, ritengo il problema aggirabile" aggiunge Ceradini.

"Invito tutti gli imprenditori agricoli interessati a visionare gli impianti in produzione di Sav1 che sono stati realizzati dove prima erano state estirpate più volte le piante di Hayward ed a trarre le proprie conclusioni. Sono certo che rimarranno a bocca aperta. Credo che il passaparola dei produttori soddisfatti dei risultati sia la forma di pubblicità più accreditata e quella che ci ha permesso di crescere fino ad oggi".

"La principale caratteristica di Sav1 - conclude Ceradini - è la capacità di resistere in condizioni non ottimali per il kiwi come asfissia radicale e minor disponibilità idrica. E' un'opportunità concreta per fronteggiare il problema contingente della moria del kiwi e un buon punto di partenza su cui ragionare per impostare nel miglior modo gli impianti futuri".

Per ulteriori approfondimenti clicca qui!

Contatti:
Massimo Ceradini
Ceradini Group
Tel.: (+39) 045 8510268
Email: info@ceradinigroup.com
Web: www.ceradinigroup.com