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Dopo il mango, anche la papaya e' una produzione promettente in Sicilia

Gli ultimi dati disponibili mostrano che la produzione mondiale di papaya ha raggiunto 12,5 milioni di tonnellate all'anno. L'India è il più grande produttore di papaya, seguito da Nigeria, Brasile, Messico e Indonesia. In Europa, la sua coltivazione è limitata ad alcuni paesi del Mediterraneo, come la Spagna e l'Italia, dove viene allevata solo in Sicilia, sotto serra. La serra protegge le piante dal frequente vento e dalle basse temperature della stagione invernale.

Ricercatori dell'Università di Palermo hanno valutato proprietà fisico-chimiche, capacità antiossidante, caratteristiche nutrizionali e sensoriali di sei cultivar di papaya, coltivate in serra in un clima mediterraneo.

"Sebbene le sei cultivar analizzate abbiano raggiunto caratteristiche qualitative per soddisfare le esigenze del mercato, differenze significative sono emerse fra le varietà. In particolare, le cultivar Cartagena e Maradol hanno mostrato i più alti valori di elementi minerali e vitamine, carotenoidi, polifenoli, attività antiossidante ed hanno raggiunto i migliori requisiti commerciali (pezzatura, rapporto fra contenuto totale di solidi solubili e acidità titolabile)", spiegano i ricercatori.

"Per quanto riguarda l'analisi sensoriale, abbiamo osservato differenze significative solo per la dolcezza, la succosità, l'odore e il sapore di frutto esotico, mentre i descrittori relativi a difetti o sensazioni spiacevoli hanno sempre avuto punteggi molto bassi in tutte le cultivar osservate. Questi risultati hanno evidenziato la possibilità di ottenere frutti di papaya di qualità in un clima mediterraneo, utilizzando la coltivazione in serra. La qualità è paragonabile alla papaya proveniente dalle zone tropicali".

Fonte: Vittorio Farina, Ilenia Tinebra, Anna Perrone, Giuseppe Sortino, Eristanna Palazzolo, Giuseppe Mannino, Carla Gentile, ' Physicochemical, Nutraceutical and Sensory Traits of Six Papaya (Carica papaya L.) Cultivars Grown in Greenhouse Conditions in the Mediterranean Climate', 2020, Agronomy, Vol. 10(4), 501.