Pesche e Nettarine di Romagna IGP e Pere dell'Emilia-Romagna IGP: due eccellenze del territorio che, nonostante uno scenario complicato per molteplici fattori, trovano grandi soddisfazioni al consumo anche grazie all'intensa attività di valorizzazione portata avanti dai rispettivi Consorzi di Tutela e ai programmi dedicati, previsti dai fondi di finanziamento nell'ambito del PSR.
I risultati ottenuti dai progetti di promozione delle due denominazioni di origine sono stati presentati questa mattina, giovedì 6 febbraio, allo Spazio Eventi della collettiva "Italy - The Beauty of Quality", gestito dal CSO Italy insieme a ICE, al padiglione 2.2 della Fruit Logistica di Berlino, alla presenza del padrone di casa Paolo Bruni, dei due presidenti dei Consorzi di Tutela, Paolo Pari e Pier Giorgio Lenzarini, e del responsabile regionale per l'Emilia-Romagna della Politica di Qualità Mario Montanari.
Quest'ultimo ha dichiarato in apertura dei lavori: "I fondi stanziati dall'attuale PSR per attività di valorizzazione dei prodotti di eccellenza sono stati pari a 6 milioni di euro. Quando sono stati introdotti rappresentavano una novità assoluta; data l'esperienza più che positiva saranno riconfermati anche nel prossimo Programma di Sviluppo Rurale".
Da sinistra, Mario Montanari, responsabile per l'Emilia-Romagna della Politica di Qualità, Pier Giorgio Lenzarini, presidente del Consorzio di Tutela della Pera dell'Emilia-Romagna IGP, Paolo Pari, presidente del Consorzio delle Pesche e Nettarine di Romagna IGP, Paolo Bruni, presidente di CSO Italy, Stefano Calderoni, presidente di Futurpera, Elisa Macchi, direttore di CSO Italy e Albano Bergami, responsabile nazionale ortofrutta di Confagricoltura
Nel suo intervento Paolo Pari ha evidenziato gli obiettivi raggiunti attraverso le attività di promozione portate avanti grazie al PSR: "I nostri account social hanno raggiunto un milione di contatti in un solo anno divenendo più che mai uno strumento efficace per comunicare la forza del legame prodotto-territorio. Un successo che sotto il profilo commerciale si è tradotto nel raddoppio dei quantitativi venduti rispetto alla stagione precedente".
"A oggi 1.500 ettari di superfici sono destinate alla produzione di IGP - ha sottolineato Pari - la nostra speranza è incrementare sempre più i volumi anche grazie all'introduzione di nuove varietà all'interno del disciplinare; una procedura già avviata e in corso di validazione, che confidiamo possa chiudersi positivamente in tempi brevi".
Circa la Pera dell'Emilia-Romagna IGP il presidente del Consorzio di Tutela Lenzarini ha commentato: "Nonostante l'innalzamento dei prezzi provocato dalle difficoltà dell'annata 2019 con una produzione dimezzata rispetto al potenziale produttivo delle province di Ferrara, Modena e Bologna, la richiesta di pere IGP si è mantenuta invariata rispetto agli anni precedenti. E' un chiaro segnale della forte fidelizzazione dei nostri consumatori, da sostenere e stimolare".
Sul piano internazionale, lo spazio di mercato conquistato da altri Paesi competitor in quest'annata di assenza di prodotto italiano è fonte di preoccupazione. Continuare a lavorare sulla valorizzazione e sulla distintività dell'IGP è l'unica strada per recuperare il terreno perso, come ha sostenuto il presidente di Futurpera Stefano Calderoni.
"Stiamo parlando di eccellenze in una Regione di eccellenza - ha chiosato il presidente di CSO Italy Paolo Bruni - Siamo il braccio operativo dei Consorzi di Tutela, pertanto siamo a loro disposizione in questo percorso di valorizzazione in ottica di sostegno dei consumi e, dunque, dei produttori".