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Fragole: indagine superfici e analisi di export, import, consumi dell'Italia e dei Paesi concorrenti

Le superfici italiane destinate alla coltivazione della fragola in coltura specializzata nel 2019 risultano in moderata crescita rispetto al 2018, l'1% in più sull'annata scorsa con circa 3.800 ettari.

L'84% della superficie nazionale riguarda impianti in coltura protetta e il restante 16% in pieno campo; la crescita riguarda esclusivamente gli investimenti in serra a fronte di una stabilità della coltivazione in campo aperto. Le aree del sud Italia, che rappresentano oltre il 60% della fragolicoltura nazionale, crescono del 3% sul 2018 mentre flettono del 4% gli investimenti nelle regioni al nord. I principali bacini produttivi si attestano essere la Basilicata e la Campania: la prima, con quasi 970 ettari, evidenzia una un aumento del 10% rispetto alla superficie dell'annata scorsa mentre, la seconda, con circa 960 ettari, evidenzia una lieve flessione, -1%.

Al nord, Veneto ed Emilia-Romagna mostrano superfici in diminuzione, sei punti percentuali in meno per il Veneto mentre l'Emilia Romagna flette dell'8% sul 2018. Tra le altre regioni si registra un +1% in Piemonte, -1% in Trentino Alto Adige e un +5% in Calabria.

Le esportazione di fragole italiane durante la campagna 2018 sono state nettamente deficitarie rispetto al recente passato dopo un periodo di ripresa; con poco oltre 10.000 tonnellate l'export 2018 chiude con una flessione del 32% rispetto alla passata campagna. Il valore evidenzia un calo meno marcato, -22% sul 2017; buono quindi il posizionamento del prezzo medio, con 2,85 €/Kg che cresce di sedici punti percentuali rispetto alla scorsa campagna e si pone come il più elevato dell'ultimo quinquennio.

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Come consuetudine circa il 90% delle esportazioni riguarda i Paesi dell'Unione Europea (28) ma, durante quest'ultima campagna, con quantitativi in calo del 30%. La principale destinazione si conferma il mercato tedesco, la rappresentatività sul totale scende dal 42% del 2017 al 36%del 2018, sono infatti diminuite del 43% le spedizioni verso questo paese rispetto all'annata precedente. Al secondo posto in ordine di importanza si conferma l'Austria con spedizioni in flessione del 24% sul 2017, seguono a distanza gli invii verso la Slovenia, anche in questo caso l'export è stato più contenuto del 2017. In crescita le esportazioni verso la Repubblica Ceca al 7% del totale, mentre risultano in calo quelle verso il Regno Unito al 3% del complesso.

L'export verso i paesi extra UE (28), durante l'ultima campagna, è stato esclusivamente indirizzato verso la Svizzera con il 9% del totale, attorno a 900 tonnellate, in calo del 42% rispetto ai quantitativi inviati nel 2017.

Parallelamente le entrate di fragole nel nostro Paese durante il 2018 hanno superato le 35.000 tonnellate, in crescita del 10% rispetto agli ingressi del 2017. Il valore, con oltre 80 milioni di euro registra un aumento di diciannove punti percentuali sull'annata precedente risultato di un prezzo medio che con 2,29 €/Kg cresce dell'8%.

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Come per le scorse annate, anche nel 2018, i principali fornitori di fragole sono i Paesi dell'Unione Europea (28) con una rappresentatività del 98% in rafforzamento rispetto al 2017. La Spagna, come sempre, detiene il primato (79% del totale importato) con un aumento dei volumi spediti del 10% rispetto alla passata stagione, oltre 28.000 tonnellate. Segue a distanza la Francia all'8% del totale, in calo di dieci punti percentuali rispetto al 2017 con circa 2.700 tonnellate. Le importazioni dalla Germania sono aumentate del 32% rispetto alla passata campagna con una rappresentatività del 6% del complesso.

La Spagna è il principale Paese concorrente dell'Italia sia per i volumi prodotti che per propensione all'export. Le superfici investite sono in crescita del 3% e passano da 5.890 ettari della scorsa stagione a 6.095 ettari della campagna 2018/19. Le esportazioni spagnole, nel 2018, sono state di circa 277.000 tonnellate, in calo dell'8% rispetto al 2017. Il 98% delle spedizioni è indirizzato verso i paesi dell'Unione Europea (28) anche nel 2018, la quota, infatti, è abbastanza costante nel tempo; il principale mercato di sbocco è la Germania, durante l'ultima campagna, ha assorbito circa il 33% del complesso con 92.000 tonnellate, quantitativo stabile rispetto al 2017.

A seguire la Francia, con una quota al 17% del totale e volumi più contenuti, poco oltre le 47.000 tonnellate in calo del 12% rispetto alla campagna precedente. Verso l'Inghilterra è stato spedito circa il 12% del totale, 34.500 tonnellate in lievissima flessione rispetto al 2017 (-1%). Al quarto posto si colloca l'Italia con il 9% dei volumi complessivi, seguita dal Portogallo al 6% del totale. Le esportazioni nei paesi extra UE (28) rimangono costanti al 2% del totale, principalmente Svizzera, nel 2018 con poco meno di 6.000 tonnellate.

Anche la Germania è un paese da monitorare poiché è il mercato di riferimento delle spedizioni italiane mentre è meno rilevante la sua inclinazione all'export. I dati disponibili aggiornati al 2018, indicano una superfici di 14.000 ettari, l'1% in meno rispetto alla stagione 2017; il pieno campo rappresenta l'89% del totale. La produzione è, al contrario, in crescita di quattro punti percentuali sulla campagna precedente, con oltre 130.000 tonnellate. La produzione massima è stata raggiunta nel 2015 con oltre 160.000 tonnellate a cui è seguito un picco negativo nel 2017 con circa 127.000 tonnellate. I maggiori investimenti a fragola sono rilevabili nel 2013 con poco più di 15.500 ettari a cui è seguito un calo costante nel tempo fino al 2018.

Su fronte dell'export, nel 2018 la Germania ha esportato il 6% in meno rispetto al 2017 circa 10.300 tonnellate, il quantitativo più contenuto delle ultime campagne. La quasi totalità viene indirizzata ai vicini Paesi dell'Unione Europea (28); l'Austria è il principale mercato di sbocco, nel 2018 è stato indirizzato circa il 32% del totale, in calo del 22% rispetto all'annata precedente. A seguire la Repubblica Ceca che ha superato la Francia al 13% del complesso, le spedizioni verso questo paese sono in crescita del 25% rispetto alla stagione precedente.

I volumi indirizzati in Francia coprono il 12% del totale e risultano in calo di 27 punti percentuali sul 2017. Calano anche le spedizioni verso il Regno Unito, -12% all'11% del complesso, mentre sono in aumento i quantitativi spediti in Polonia al 7% del totale. Nell'ambito dei paesi extra UE 28, i volumi vengono spediti esclusivamente in Svizzera, in decisa flessione durante l'ultima campagna.

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Il mercato nazionale vede per la specie una sostanziale stabilità dei consumi domestici: nell'ultimo triennio le famiglie italiane hanno acquistato mediamente 88.000 tonnellate di fragole, quantitativi superiori rispetto al passato (+20% sul 2009), non solo in termini di volume ma anche di penetrazione. Questo indice, che rappresenta la percentuale di famiglie che almeno una volta nell'arco dell'anno hanno acquistato fragole, è salito a quota 83%.

Attualmente le condizioni climatiche in Spagna sono buone, il clima si presenta secco e soleggiato; l'autunno è iniziato con temperature elevate a cui è seguito un periodo intensamente piovoso perdurato per tutto il mese di novembre che ha causato un significativo ritardo della campagna, oltre a vari danni alle coltivazioni. Terminate le piogge il tempo successivamente è stato per lo più asciutto e soleggiato, con alcune settimane di gelate notturne. La produzione si presenta in ritardo a causa delle abbondanti piogge del mese di novembre.

In Italia le condizioni climatiche nel Metaponto, nonostante una certa instabilità rispetto all'annata scorsa, non hanno influenzato negativamente lo sviluppo dei frutti: le piante si presentano in buono stato grazie anche alla qualità del materiale trapiantato con un minor numero di fallanze; per quanto riguarda il calendario di maturazione, non vi sono scostamenti rispetto alla media di raccolta del comprensorio.

Anche nella zona di produzione dell'Agro Aversano in Campania non si segnalano condizioni climatiche anomale che possano aver influenzato negativamente il ciclo produttivo, durante il mese di febbraio e la prima decade di marzo la temperatura, sia minima che massima, è stata superiore alla media del periodo con assenza di pioggia, la luminosità dell'ultimo periodo è stata indubbiamente un elemento che ha favorito la crescita vegetativa e produttiva degli impianti di fragola.

Fonte: CSO Italy per FreshPlaza.it

Data di pubblicazione: