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Dal progetto Maspes ecco le nuove linee varietali di albicocco e pesco

Continuano i risultati del progetto Maspes, avviato nel 2007 dal CRPV (Centro Ricerche Produzioni Vegetali) per ottenere una nuova gamma varietale di albicocche, pesche e nettarine di alto livello qualitativo attraverso il miglioramento genetico. Ieri 25 giugno 2018 a Tebano (Faenza in provincia di Ravenna) sono stati presentati i risultati parziali, alla presenza dei ricercatori Daniele Bassi (Università di Milano) e Stefano Foschi (Crpv).

I partecipanti alla conferenza del progetto Maspes

"Il miglioramento varietale - ha esordito Bassi - si propone due obiettivi: la qualità organolettica nell'ottica del consumatore, e la resistenza alle malattie, nell'ottica dell'agricoltore. Riguardo all'albicocco, facciamo andare avanti solo il materiale genetico che presenta resistenza a Sharka. Riusciamo in questo tramite l'uso di marcatori molecolari".

La conferenza di Tebano (Ravenna) del 25 giugno 2018

Stefano Foschi ha ricordato che, dal momento del primo incrocio al brevetto di una nuova varietà, passano in media 12-14 anni. "Le royalties delle nuove cultivar vengono impiegate per rifinanziare il progetto. Abbiamo 15 ettari di campi sperimentali che rappresentano un costo non indifferente ogni anno".

Piero Turroni

Piero Turroni del Consorzio Newplant ha rimarcato che se si potessero utilizzare gli Ogm, la ricerca sarebbe molto più veloce. Però a livello comunitario è in via di approvazione la tecnica del genome editing che permetterà di abbreviare i tempi ma senza le implicazioni extra-agricole dell'uso degli Organismi geneticamente modificati.

In primo piano, Daniele Bassi

Fra le nuove varietà di albicocco, Pieve (dotata di buona rusticità, ottimo sapore e aspetto attraente con frutti di maggior qualità rispetto a Portici e meno soggetti a screpolature e imbrunimenti) e Petra (molto interessante per l'attraente aspetto esteriore del frutto, presenta pezzatura elevata e ottima consistenza del frutto).



Tra le varietà di pesche, si segnala Bordò (interessante per la precoce epoca di maturazione, l'aspetto e il sapore dei frutti, di ottima consistenza), tra le nettarine Rebus 028 (caratterizzata da epoca di maturazione precoce, attraente aspetto esteriore del frutto e sapore subacido) e Dulciva (interessante per l'epoca tardiva, l'elevata produttività e pezzatura dei frutti).



"Queste nuove selezioni varietali – sottolinea Alvaro Crociani direttore del CRPV – sono state ottenute attraverso metodologie innovative basate sulla genomica e in particolare sulla MAS (marker-assisted selection) detta anche selezione assistita, in grado di rendere più efficiente il lavoro di miglioramento varietale tramite l'ausilio di marcatori molecolari".

Simona Caselli

Avviato dal CRPV raccogliendo le istanze delle principali Organizzazioni di Produttori Ortofrutticoli aderenti (Apo Conerpo, Apofruit Italia, Orogel Fresco, Pempa-Corer), il progetto è stato inizialmente cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna e poi interamente dalle OP che costituiscono la base del CRPV.

Stefano Foschi e Daniele Bassi

A nome dei vivaisti, Secondo Danesi ha detto che sono stati presentati i progetti per poter usufruire dei finanziamenti del PSR, in modo da spingere ulteriormente la ricerca verso una chiave innovativa.

Una nuova selezione

A conclusione dei lavori, l'assessore regionale all'agricoltura dell'Emilia Romagna Simona Caselli ha posto l'accento sulla necessità di coordinare la programmazione delle drupacee non a livello regionale né livello nazionale, bensì come bacino del Mediterraneo.

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