L'annata 2018 delle fragole al nord, in particolare zone di Verona e Cesena, sarà ricordata con pochi rimpianti. I produttori non solo non hanno guadagnato, ma ci hanno pure rimesso. Il mercato estero nord europeo ha chiuso le porte presto, quello interno non ha assorbito tutto il prodotto.
Un operatore commerciale romagnolo dice che "più che problemi di mercato, ci sono state difficoltà qualitative. Le condizioni meteo con sbalzi di temperatura, pioggia e umidità, hanno ridotto la shelf life nel prodotto. Ci sono stati diversi casi di contestazione. La partenza delle fragole al nord non era stata malaccio, ma tutto è precipitato dopo l'8 maggio. Il prodotto si è accumulato perché il precoce è arrivato tardi e il tardivo ha anticipato".
Un agricoltore di Verona dice che "è stata una rimessa. Non ho avuto né la quantità, né il prezzo. Solo lo spese sono state in linea con la previsione, mentre la PLV è crollata. Ho realizzato 1,50 euro/kg, una cifra che non copre i costi".
Nella zona di Cesena la campagna, a causa del meteo, si è concentrata in meno di 20 giorni. Una maturazione così veloce ha inciso negativamente sulla qualità e sulla tenuta dei frutti. "Le esportazioni, specie in Germania - aggiunge l'operatore commerciale - si sono pressoché bloccate ai primi di maggio perché le produzioni tedesche erano in anticipo. Ormai anche in Germania coltivano fragole in quantità non indifferenti e se ne dovrà tenere conto. Non so, in realtà, quanto possano essere buone dal punto di vista organolettico, ma anche alcune nostre varietà coltivate in Italia non sono molto gradevoli".
Marco Benedetti, ispettore del Mercato di Verona, conferma che la campagna è stata molto deludente. "E' mancata la qualità e sono mancate le esportazioni all'estero. Da alcuni calcoli effettuati abbiamo rilevato che il prodotto franco azienda si è attestato su 1,20 - 1,50 euro/kg. Molte partite non avevano tenuta e c'è stata una percentuale di deformato superiore agli altri anni. Un'annata da dimenticare".