Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Consorzio dell'uva da Tavola di Mazzarrone: la varieta' Italia rimane la regina della tradizione e del gusto

"Fruit Logistica è stata l'occasione per fare un bilancio piuttosto positivo sulla campagna dell'uva 2017 con i nostri interlocutori, a partire dalla GDO italiana e da quella internazionale". A dirlo è Gianni Raniolo, presidente del Consorzio di Tutela dell'Uva da Tavola di Mazzarrone Igp, al rientro dalla missione fieristica berlinese, tracciando un quadro più complessivo del momento.


Gianni Raniolo

"Il consorzio sta bene e negli ultimi anni è cresciuto molto - ha detto il presidente - dai 950.000 euro del 2013 ai 3,5 mln di euro del 2016, con un totale di uva a marchio IGP commercializzata che è passata dagli 496.000 kg iniziali, a 1.700.000 kg del 2016". Il sodalizio, stante ai numeri forniti proprio da Raniolo, ha continuato a crescere anche nel 2017.

"Abbiamo avuto circa il 30% di incremento sulle produzioni di uva da tavola a marchio l'anno scorso - ha continuato Raniolo - che si rivela essere un prodotto sempre più richiesto dalle catene di supermercati italiane, rispetto alle quali possiamo contare su una copertura pari al 100%. Ma anche l'estero la situazione continua a migliorare. E' il risultato di anni di impegno e dedizione finalizzati allo sviluppo del consorzio e dei suoi associati".

"Il consorzio, in controtendenza rispetto ad alcune logiche dei mercati internazionali dell'uva da tavola - prosegue il presidente - continua a scommettere sulla varietà Italia, con semi, perché rappresenta un'autentica risorsa del nostro territorio. L'uva Italia, per dare il massimo delle sue caratteristiche organolettiche eccezionali, deve essere infatti coltivata solo in alcune zone del sud Italia. La valorizzazione degli antichi sapori incontra, tra l'altro, sempre più il favore della GDO internazionale, che punta alle tradizioni del gusto e ciò ci permette di affrancarci dal mare magnum delle seedless, coltivabili anche altrove".

L'uva Italia segna quindi un'inversione di tendenza che sembra rivalutare non solo una varietà storica dall'inconfondibile sapore di moscato, ma anche i territori in cui viene coltivata, con ricadute positive in termini socioeconomici. Gli apprezzamenti di questa referenza da parte dei mercati nazionali e stranieri di buona parte del mondo sono un biglietto da visita per l'agricoltura italiana che vuole identificarsi con la qualità superiore delle eccellenze mondiali.

In linea con le prerogative statutarie del consorzio, Raniolo continua a mietere successi nell'interesse degli associati, che ogni anno crescono proprio in virtù dei risultati raggiunti.