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La forza della Polonia sta nell'essere in grado di produrre a buon mercato
Crescita
Secondo Bart, alla Polonia non è andata troppo male. "Il gelo è arrivato in ritardo, per cui i danni non sono stati evidenti come per il Belgio. La Polonia è un Paese dove la maggior parte delle aziende coltiva solo mele. I Paesi Bassi e il Belgio potranno sempre contare sulle pere. La Polonia produce poche pere, e la qualità è quasi sempre deludente".
"L'estate di quest'anno è stata abbastanza temperata e umida e i frutti si sono sviluppati bene, senza essere stati molto colpiti dai raggi solari. Gala, Golden e Champion sono le varietà che hanno reso meglio. Altre cultivar sono state maggiormente colpite dal gelo, come la Jonagold".
Un mercato migliore
Bart dice che la minore resa ha influito positivamente sul prezzo. "Ora c'è più fiducia. Ciò è dovuto anche al fatto che i prezzi del prodotto da industria sono più alti in Europa. Automaticamente il mercato fresco registra quotazioni più alte. Mi aspetto dei prezzi buoni per le mele per questa stagione".
A buon mercato
Se non ci fosse stato il gelo, il raccolto sarebbe andato bene ovunque. "Anche questo sarebbe stato un disastro però. Quando va tutto bene, nella stagione successiva c'è un enorme surplus di offerta. La Polonia è il fornitore più importante ed è difficile regolamentare la produzione. La forza del Paese sta nell'essere in grado di produrre a buon mercato. Paesi Bassi e Belgio non possono competere con i prezzi di produzione dei Polacchi. In Polonia non hanno molte alternative oltre alle mele. E' difficile coltivare le pere, e in particolare con i portinnesti attuali, non si può passare alla coltivazione di questi frutti".
Anche il clima è più instabile. "Nei Paesi dell'Europa dell'est e in Russia, gli inverni stanno diventando sempre più rigidi, e la produzione diventa sempre meno costante. Tuttavia in Europa orientale, i volumi aumentano ogni anno. Un esempio di Paese fornitore di mele in crescita è la Romania. Molte mele sono state piantate intorno al Mar Nero".
Ci sono molti fattori esterni, ma l'influenza del clima è enorme, secondo il consulente belga. "Innanzitutto le circostanze meteorologiche sono difficili da valutare e, inoltre, difficilmente possono essere controllate o influenzate. E' veramente qualcosa con cui devi imparare a convivere. Alcuni produttori pensano che si possa risolvere ogni problema, ma alcune situazioni non possono essere controllate".
Produzione
Per quanto riguarda i numeri di produzione, negli ultimi anni il volume prodotto non è cambiato molto, secondo Bart. "Per decenni la Polonia è stata la più grande nazione produttrice di mele e è stato così anche quando è entrata nell'UE. Tuttavia, un cambiamento lo si può notare nella destinazione del raccolto. Ad esempio, il Belgio sta crescendo sempre di più sul mercato fresco e meno nell'industria. Ha il know-how e la qualità viene prodotta in grandi volumi".
Futuro
In futuro, Bart prevede che i Paesi Bassi e il Belgio forniranno sempre più spesso il mercato locale. "E' bene mantenere, sul mercato interno, una percentuale più alta di frutti locali. Sarà anche uno sviluppo logico, considerando che i fornitori stranieri della Nuova Zelanda e del Sudafrica stanno optando sempre più per i Paesi asiatici, dove ottengono prezzi migliori. Potremmo scegliere di commercializzare le nostre mele in Cina e in India, ma le abitudini alimentari e i profili aromatici non cambiano in questi mercati. Non possiamo aspettarci che tutti mangino le nostre mele solo perché le abbiamo prodotte noi. Ci vuole molto tempo per introdurre un prodotto e per convincere la gente a consumarlo. I vivaisti della Nuova Zelanda sviluppano varietà specifiche per il mercato asiatico, producono ciò che i clienti vogliono".
Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
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