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La Xylella non cammina se non sulle gambe della disinformazione

In risposta al nostro articolo sul disastro Xylella come diretta conseguenza dell'irrazionale opposizione alle risposte della scienza (cfr. notizia), il Prof. Francesco Giulio Crescimanno dell'Università di Palermo ci ha fornito il suo parere: "Con riferimento alla lotta alla Xylella che continua a distruggere olivi e paesaggio, se si vuole arrestare l'infestazione devastante bisogna attuare una lotta seria al vettore responsabile della diffusione dalle piante infette a quelle sane con tutti i mezzi oggi disponibili, anche per interventi puntuali, compreso l'uso di droni. Soltanto con la lotta integrale ai vettori si possono ottenere, in casi del genere, risultati risolutivi. P.S. - La Xylella non ha ali per volare e non ha zampe per muoversi!".

Già, in effetti il batterio nocivo, di per sé, non può muoversi: ma ha solcato chilometri e ha devastato superfici a perdita d'occhio portato dalle gambe della disinformazione, dell'ostilità "a priori" nei confronti della Scienza e dalla più incredibile irrazionalità.



Nel frattempo, Coldiretti Puglia, nella figura del suo presidente Gianni Cantele, fa sentire la sua voce contro l'ennesima presa di posizione di comitati spontanei contro le misure di contenimento della Xylella: "Non può passare il messaggio che su Xylella o altri temi, fatta la Legge, si abbia il diritto di aggirarla o incitare ad aggirarla liberamente, soprattutto sulla pelle di chi deve evitare di perdere alberi, reddito, futuro - commenta Cantele - L'attività ormai consolidata di disinformazione seriale viene innescata a ogni pubblicazione di Decreto che muove da Regolamenti comunitari e si attiene alle valutazioni dell'Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia".

Coldiretti Puglia osserva che la lotta alla malattia non può consistere solo nei monitoraggi "con oltre 200.000 campioni analizzati, che dicono una cosa inequivocabile. In due anni si è passati da 893 a 3700 circa piante infette rilevate nell'area di contenimento e la Regione Puglia sta definendo i decreti ingiuntivi per gli oliveti ricadenti nel comune di Oria e Francavilla Fontana dove, solo per non aver estirpato i primi pochi alberi infetti, è stato registrato l'85 per cento dei nuovi casi positivi".

Non avere un domani è la stessa sensazione che "atterrisce - dice Cantele - migliaia di olivicoltori leccesi, brindisini e tarantini a partire da quel maledetto ottobre 2013, quando la scienza, quella vera, ha fatto la diagnosi più infausta che potessimo meritare, con gli agricoltori e i vivaisti baresi, forse per troppo tempo illusi di essere al di sopra di ogni rischio, su cui incombe la macchia dilagante della Xylella".

"Sono messi regolarmente sullo stesso piano – incalza Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - fatti raccontati dai ricercatori, strategie da azzeccagarbugli e farneticazioni su miracolose guarigioni, mentre sopravvivono bugie e falsità grazie alla democrazia low cost dei social media. Lo scempio e il disastro economico-ambientale che lascia dietro di sé la Xylella non può permettere ulteriori dubbi, polemiche, lunatici negazionismi, dibattiti inconcludenti sull'origine o ancora sul contesto distruttivo della batteriosi".

Per Coldiretti, il tema Xylella "è tema di importanza nazionale – conclude Corsetti - e il futuro dell'olivicoltura italiana dipende dalle azioni di conoscenza, difesa, contrasto e sopravvivenza che sapremo attivare nell'estrema punta del nostro Paese, non potrà essere volutamente confinato come emergenza localistica, né si dovranno più tollerare disallineamenti politici e istituzionali, usati strumentalmente a fini politici".