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Ad Eurocasta si e' parlato anche dei limiti della commercializzazione del prodotto nazionale

La castagna non comunica: cinesi e spagnoli fanno meglio degli italiani

Servono confezioni che diano valore aggiunto al prodotto, non solo belle, ma in grado di comunicare informazioni al consumatore. E i produttori dovrebbero lavorare il prodotto, selezionandolo, così da intascare qualcosa in più.


Roberto Piazza durante la sua relazione a Marradi

A Marradi (Firenze), durante il simposio Eurocasta del 14 settembre 2017, (leggi qui notizia correlata) l'esperto Roberto Piazza ha tenuto una relazione sulla commercializzazione della castagna. E non sono mancate le sorprese. Ad esempio, Piazza ha mostrato delle fotografie di prodotto confezionato all'estero: ad esempio in Spagna sono all'avanguardia, rispetto all'Italia. Ma il massimo lo si è raggiunto quando Piazza ha mostrato delle castagne precotte, caldarroste, provenienti dalla Cina.


La foto mostrata da Piazza. Caldarroste provenienti dalla Cina

"Assaggio tutto il prodotto estero - ha detto Piazza - e confermo che anche quello che proveniva dalla Cina era discreto. Per questo dico: il sistema italiano deve modernizzarsi e adeguarsi alle richieste di mercato". Come dire: possibile che non simo in grado di preparare un prodotto pronto al consumo partendo da materia prima italiana a prezzo competitivo?



Piazza, che vanta un'esperienza quarantennale nel mondo dei Mercati all'ingrosso, ha affermato che questi movimentano quasi la metà delle castagne. "A volte ho controllato di persona le etichette dei prodotti italiani e non sempre corrispondevano alla realtà. I nostri operatori devono lavorare meglio. Certo, ce ne sono di professionali di alto livello, ma la media degli altri può essere migliorata".

Piazza ha detto che in Italia il confezionamento deve essere migliorato: "Non si può pensare di vendere ancora le castagne dei vecchi sacchi di juta da patate, magari da 25 kg. Occorre portare sui mercati delle confezioni accattivanti e con tante informazioni per insegnare a cucinare il prodotto o comunque usarlo nell'alimentazione".

La castanicoltura italiana deve ingranare un paio di marce in più e accelerare. Occorre fare massa critica, essere presenti sui mercati per almeno due mesi con continuità e costanza di qualità. Confezionare bene, comunicare e creare un bisogno. La castagna deve essere venduta trasmettendo le emozioni del territorio da cui proviene.