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Piemonte: costituito Comitato Scientifico sulla Nocciola

Si è tenuto mercoledì 18 gennaio 2017, presso i locali della Fondazione Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo (provincia di Cuneo), l'atteso incontro organizzato dall'Osservatorio sulla Proprietà Industriale e Intellettuale nel settore vitivinicolo e delle tecnologie Eno-alimentari, su incarico dell'Unione Montana Alta Langa, per analizzare le problematiche emerse a seguito dell'introduzione della denominazione "Tonda Gentile delle Langhe", da parte del Ministero delle Politiche Agricole, in accordo con le Regioni, nel nuovo Registro Nazionale delle Varietà di Piante da Frutto.

I produttori di nocciole dovettero rinunciare, anni fa, alla denominazione "Langhe" per uniformarsi ai regolamenti comunitari, a favore della I.G.P. "nocciola Piemonte", il cui disciplinare prevede l'uso esclusivo della dicitura "tonda gentile trilobata".

Con la citata introduzione del termine "Langhe" per definire la piantina da frutto (detta cultivar) da cui trae origine la nostra pregiata nocciola tonda gentile trilobata si è creata una situazione che porta all'incredibile conseguenza che la denominazione "Langhe" può contraddistinguere in modo ingannevole le produzioni effettuate in qualunque regione d'Italia, tranne che in Piemonte, o meglio, tranne che in associazione alla I.G.P. "nocciola Piemonte, ove l'uso del termine "Langhe" è escluso dal disciplinare della I.G.P. stessa.

In seno all'Osservatorio è stato quindi costituito il Comitato Scientifico sulla Nocciola composto da esperti del settore nelle varie discipline: l'avvocato Paola Gelato dello Studio Legale Jacobacci & Associati, l'avvocato Vittorio Merlo dello Studio Legale Merlo-Nespola, l'avvocato Luisa Pesce dello Studio Legale Pesce, Piercarlo Fenoglio della Coldiretti Cuneo, Ivan Rogati della C.I.A. Cuneo, Antonio Marino di Confagricoltura Cuneo, Nicoletta Ponchione di Confcooperative Cuneo, Flavio Borgna dell'Ente Fiera Nocciola, Sergio Lasagna del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela della Nocciola Piemonte.

Durante l'incontro, è stato eletto il presidente, avvocato Vittorio Merlo, è stato accettato l'incarico dell'Unione Montana Alta Langa e sono iniziati i lavori di studio delle soluzioni per il citato problema sorto. Ciò al fine di suggerire alle parti coinvolte nella vicenda un'ipotesi di riflessione per la miglior tutela e la valorizzazione delle eccellenze gastronomiche fondamentali per l'economia del territorio della Langa.

"La problematica creatasi attorno ad uno dei prodotti più tipici del nostro territorio, la nocciola, rappresenta per noi una criticità da affrontare con urgenza – ha spiegato Luigi Genesio Icardi, presidente dell'O.P.I.V. - Non possiamo permettere che un prodotto così legato fortemente alla storia e alla vita socio-economica della nostra comunità, possa essere vittima di un'ambiguità così assurda e marchiana. Per questo motivo, grazie all'attività dell'Osservatorio, nato con la precisa volontà di monitorare e sanare situazioni di questo tipo, il nostro impegno sarà massimo e concreto al fine di tutelare un prodotto che non solo ci rappresenta, ma soprattutto è parte della nostra identità".

"Abbiamo tentato con le vie istituzionali e politiche di far cambiare idea al Ministero, ma non essendoci riusciti non c'è rimasta altra via che la giustizia amministrativa - sottolinea l'eurodeputato Alberto Cirio - Il 27 dicembre abbiamo depositato con la firma di cento Comuni piemontesi un ricorso al Tar del Lazio per bloccare una scelta che non solo ruba il nome a un territorio, ma froda anche il consumatore generando confusione sulla reale provenienza del prodotto. Siamo fiduciosi di ottenere la sospensiva per bloccare immediatamente questa vendita di piantine con il nome 'Langhe' in tutta Italia. Contemporaneamente abbiamo dato mandato all'Osservatorio Marchi e Brevetti, che da anni si occupa di proteggere nel mondo brand come l'Asti, per dare una tutela al nome Langhe come fatto già con i nostri vini. Vogliamo garantire la Nocciola Langhe, dando il giusto riconoscimento ai tanti agricoltori piemontesi che oggi la coltivano con serietà e impegno".
Data di pubblicazione: