
Nonostante le belle fioriture di giugno, che lasciavano intendere una buona qualità del prodotto, quest'anno è la forma dei frutti che lascia un po' a desiderare, invece del calibro che è stato un problema nel 2015.
Secondo il manager, il problema della qualità del kiwi italiano purtroppo non è solo dovuto a clima e pratiche pre- e post-raccolta; sicuramente le scelte commerciali di alcuni magazzini hanno inciso sulla scelta dei consumatori finali.
"Gli accordi interprofessionali per la filiera kiwi sicuramente servono, ma purtroppo molti non li hanno mai rispettati. sottolinea Rivoira - Vendere l'Hayward già a settembre non è una strategia commerciale vincente; inoltre negli ultimi anni l'Hayward viene raccolto e venduto come fosse un precoce kiwi Green Light, provocando così un impatto negativo sulle produzioni successive, quando il prodotto viene raccolto secondo i parametri qualitativi idonei alla commercializzazione".
A fronte di questi errori, player importanti hanno tratto vantaggio inserendosi in un momento favorevole, proponendo un Hayward qualitativamente migliore. Sicuramente Zespri, player sul mercato mondiale molto forte e molto attento alla qualità del prodotto, ha saputo sfruttare gli spazi commerciali laddove molti magazzini italiani hanno commesso degli errori, compromettendo la reputazione di chi lavora bene e lasciando così spazio a grandi player. "Stiamo pagando e pagheremo molto questi errori commerciali, non ci sono mai state regole ferree e non si è fatto mai nulla affinché venissero rispettate", sottolinea Gualtiero.
Mercato europeo
Per quanti riguarda lo scenario post-Brexit, se ne è parlato molto all'inizio, ma ora tutto tace. Il mercato inglese importa molto prodotto; anche se la Spagna è il primo Paese in assoluto ad esportarvi frutta e verdura, l'Italia è comunque al quarto posto, pertanto cosa accadrà siamo tutti curiosi di saperlo!
Il manager sottolinea: "Sicuramente Spagna e Grecia sono importanti Paesi produttori, ma con un impatto sul mercato molto diverso. La produzione spagnola è di qualità ed è prevalentemente destinata al mercato interno e a quello portoghese; al contrario, la Grecia è un competitor aggressivo, in quanto la sua produzione si trova ovunque, dall'Europa alla Cina, senza sostanziali differenze di prodotto".
Mercato Extra-UE
Kiwi-Uno esporta principalmente in Australia, Sud America, Nord America, Argentina e Colombia, Sudafrica, Paesi Arabi e Cina.
"La Cina è un mercato che conosciamo da decenni; è una piazza molto importante, che acquista sempre di più dall'estero. Avrà anche una produzione interna per il consumo locale e per l'esportazione, ma resta il fatto che la produzione non sta aumentando, mentre che l'export verso la Cina è in aumento. Oggi la Cina non è un problema, ma un grande cliente!".
"Sicuramente si stanno ancora aspettando le sigle sugli accordi fitosanitari per poter esportare verso Messico e Giappone; si tratta tuttavia di mercati che potrebbero essere complicati e difficili, conosciamo bene il Giappone e sappiamo che è un mercato molto esigente e solo i migliori riusciranno a esportare in questi Paesi".
Il futuro varietale di Kiwi Uno

"Per essere competitivi bisogna arrivare a dei prodotti controllati e crediamo sempre di più nelle varietà club. Abbiamo varietà rosse registrate di kiwi rosso e giallo: sono cultivar sotto osservazione per quanto riguarda la risposta alla Psa e al calibro, in quanto dal punto di vista organolettico sono già molto valide".
"Abbiamo imparato a convivere e a gestire la batteriosi, ora dobbiamo fare attenzione alla moria del kiwi, che nel veronese è già un problema molto serio: per il momento in Piemonte è un fenomeno molto limitato, però non si deve abbassare la guardia vista la velocità di evoluzione e diffusione della fitopatia".

KIWI-UNO
Via Mattona, 174/C
12039 Verzuolo (CN) - Italy
Tel.: (+39) 0175 280700
Fax: (+39) 0175 280750
Email: [email protected]
Web: www.kiwiuno.it