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Paradossi del clima: a pochi giorni dall'inizio dell'estate, tirano piu' arance e patate dei prodotti di stagione

Meteorologicamente parlando, com'è stato l'inverno, così è questo finale di primavera: alla rovescia. E la commercializzazione di frutta e verdura va di conseguenza.

"Tanto prodotto stagionale ha problemi alla vendita", ci spiega Andrea Saturnini, titolare della Sa.Ga. Frutta, azienda all'ingrosso del Mercato di Verona. Soffrono insomma meloni, angurie, pesche e nettarine; anche le albicocche, che "fino alla settimana scorsa non erano andate nemmeno male: hanno avuto un brusco calo". Con la prima produzione locale, sommata a quella di Puglia, Basilicata e Sicilia, nelle diverse varietà e calibri, le albicocche si sono riversate in questi ultimi giorni in quantità notevoli nei mercati.

Le ragioni sono sempre quelle: con temperature più simili a quelle di un fine-inverno piuttosto che di una quasi-estate, i consumi di prodotti estivi sono fermi al palo. Viceversa stanno le cose per quelli più tipicamente invernali, come arance e patate, non senza un certo paradosso che ha del buffo: parliamo, in particolar modo, delle arance, che hanno sofferto, e non poco, per tutto l'inverno.


Attività al mercato ortofrutticolo di Verona.

La sorpresa maggiore viene proprio da questo versante dove, riprende Saturnini, "i prezzi per le varietà bionde sono più alti di quando i frutti erano di stagione (come noto, questa è stata un'annata nera per gli agrumi, ndr). Appena c'è un accenno di freddo, le vendite di arance riprendono un po' di vigore" e visto il meteo di queste ultime settimane, le quantità vendute del famoso agrume da spremuta sono state rilevanti.

"Indipendentemente dalla zona di produzione, abbiamo notato sì prezzi normali per il periodo, ma quantità vendute maggiori rispetto allo scorso anno", conferma il grossista. Le ultimissime Valencia italiane, dalla Sicilia, spuntano prezzi di 50/60 eurocent/kg e 70/80 eurocent/kg rispettivamente per i calibri piccoli e medi, per poi salire anche all'euro e oltre al kg per i calibri più grandi. Con il finire del prodotto italiano, si sta passando a quello spagnolo, che spunta qualche centesimo di euro al chilo in più.

Anche le patate strappano qualche sorriso: è un prodotto che, preferibilmente, si consuma con il freddo e, in queste ultime settimane, la quota di patate novelle, la maggior parte di origine pugliese, è stata di notevole importanza. Si parla di quotazioni tra i 40 e i 50 eurocent/kg: "Prezzi normali per il periodo e simili allo scorso anno ma, a causa di questo clima, c'è stato un insolito incremento nel consumo di tuberi: se ne vendono di più, ma ci auguriamo che quanto prima arrivino il caldo e l'estate, e che si vada così a normalizzare una stagione per ora difficile e complicata, sia alla produzione sia alla vendita e distribuzione della frutta primaverile-estiva", conclude Saturnini.