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Sharka: a Cesena la sperimentazione lavora per trovare selezioni resistenti

Per l'albicocco esistono selezioni tolleranti che ancora oggi, ad alcuni anni dell'inoculo di Sharka, non hanno manifestato i sintomi. Per il pesco, invece, ancora non c'è alcuna buona notizia.

La conferma viene da Federica Fontana, sperimentatrice di Astra – Unità operativa Martorano 5 di Cesena, che da alcuni anni segue le prove sperimentali per cercare nuove selezioni resistenti al virus della Sharka (PPV).


La serra per la sperimentazione. Da notare la doppia chiusura (sulla sinistra) per evitare contatti fra i due ambienti

"La serra è isolata, al fine di evitare qualsiasi contatto con l'ambiente esterno – spiega Fontana – specie con gli afidi, che sono il vettore del virus. All'interno abbiamo circa 500 piante fra albicocco e pesco, sia selezioni, sia varietà. Posso confermare che per l'albicocco ci sono alcune selezioni che si stanno confermando tolleranti, asintomatiche nonostante l'inoculo. Questo sarà materiale valido per nuove cultivar che potranno essere definite tolleranti".



In serra vi sono tre piante per ogni selezione/varietà. Due vengono inoculate con il virus, una viene tenuta come testimone. C'è poi un aspetto da non trascurare, vale a dire quello del ceppo. Alla Martorano 5 l'inoculo viene fatto con il ceppo "M" che è il più aggressivo. In Francia, invece, spesso viene usato il ceppo "D" che, se vogliamo, è più blando. Alcune varietà di albicocco francesi, dunque, definite tolleranti a Sharka, potrebbero esserlo solo per il ceppo "D" e, quando messe a dimora negli ambienti italiani con presenza di ceppo "M", potrebbero presentare i sintomi.



"La sperimentazione procede in questo modo – prosegue Fontana - Inoculiamo le piante attraverso gemme infette, allo scopo di misurare il grado di sensibilità. Vi sono varietà, per lo più di pesco, che già dal primo o secondo anno presentano i sintomi. Altre, in particolare nell'albicocco, restano asintomatiche per più anni. Quando una pianta manifesta i sintomi, la togliamo per fare spazio a nuove selezione. In genere sono le Op che ci chiedono di provare delle varietà, prima di consigliarle ai produttori, oppure dei vivaisti o enti di ricerca che vogliono testare del nuovo materiale".



Il controllo avviene con regolarità, monitorando prima i fiori, poi le foglie e infine i frutti. Sul pesco, il controllo dei fiori risulta decisivo in quanto le screziature del colore, causate dal virus, sono molto evidenti. Su albicocco vengono monitorate foglie e frutti.