"Da noi la campagna commerciale delle albicocche inizia tra qualche settimana, con le prime raccolte di Pink Cot, per poi proseguire fino ad almeno metà settembre e oltre. In termini di produzione siamo nell'ordine del 40% in meno rispetto allo scorso anno. Per alcune varietà parliamo addirittura dell'80% in meno. Si tratta, in ogni caso, di cultivar che hanno un fabbisogno in ore di freddo, che non hanno ricevuto per via di fattori climatici; da considerare, inoltre, le fioriture sballate e la nebbia durante questa fase fenologica".
A dichiararlo a FreshPlaza è Sergio Curci (nella foto sotto), presidente della OP Arca Fruit, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli della provincia di Bari e Barletta-Andria-Trani, che conta 200 associati e registra una commercializzazione dei propri prodotti di circa 21 milioni di euro. Il 60% della produzione della OP è rappresentato da uva da tavola; seguono a distanza ciliegie e drupacee con circa il 10-15%, albicocche e fichi con il 5-6% e ortaggi.
"Quest'anno abbiamo delle bellissime piante. Sul prodotto, invece, rimaniamo un po' perplessi: per esempio, si parla del 30% in meno di produzione per le albicocche Kioto mentre a differenza dello scorso anno, disponiamo di frutti della varietà Pink Cot".
La OP Arca Fruit destina le sue albicocche ai mercati nazionali principalmente (Milano, Treviso, Verona, Brescia) e alla Germania. "I Tedeschi richiedono il prodotto di qualità anche senza un vestito-pack elegante, cosa che invece è fondamentale per il mercato italiano. In termini di prezzo, invece, la Germania varia a seconda della piazza: i mercati del sud premiano il prodotto e vogliono quello di nicchia; il nord del Paese è legato - troppo - alla grande distribuzione locale".
La OP lavora in maniera predominante con i mercati tradizionali. "Siamo certi così di avere il polso della situazione". Al contrario, per quanto riguarda gli ortaggi di IV gamma, Arca Fruit collabora con molte catene della Gdo.
Nella gamma di prodotti della OP si annoverano anche uva da tavola e fichi. "Quest'anno avremo tantissimi fioroni: un'iper-produzione che speriamo il clima non danneggi, con prezzi che auspichiamo seguano un buon trend. La raccolta è prevista tra circa 40 giorni".
E le ciliegie. "I primi stacchi di varietà precoci, quali Bigarreaux e Early Lory, hanno registrato uno scarto del 30-40% per via di problematiche legate al clima. Tra una settimana cominceremo con la varietà Ferrovia; in fase iniziale c'è stato un margine di cracking del 10-15%, per cui molti agricoltori hanno preferito scartarle e attendere di raccogliere prodotto di qualità. Anche per questa drupacea si prevedono forti cali produttivi rispetto allo scorso anno".
Affrontando il tema della competizione, Curci dichiara che a destare preoccupazioni sono i Paesi extra-UE. "Per quanto riguarda gli Stati membri siamo quasi tutti allineati in termini di costi del lavoro, mentre diversa è la situazione fuori dall'Unione europea e per qualche nazione dell'Est Europa. Con le drupacee non siamo ancora arrivati a un confronto diretto, mentre con l'uva da tavola ci confrontiamo con Egitto, Tunisia e Marocco dove i costi di manodopera mensili sono equivalenti a quanto noi spendiamo in una giornata!".
Secondo il presidente della OP, le soluzioni potrebbero essere: stipulare contratti diversi da quelli attuali, avere un confronto diretto con il governo, non rimanere ancorati a posizioni che non hanno più senso di esistere.
Novità del 2016
Da quest'anno due nuovi soci sono entrati nella OP Arca Fruit, specializzati solo in ortaggi, tra cui l'Azienda Agricola SempreVerde di Molfetta, che nella sua gamma di prodotti offre la cicoria puntarella di IV gamma.
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