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Dati USDA e CLAM

Italia: ultime previsioni sulla stagione agrumicola 2014/15

Secondo un report del dipartimento americano dell'agricoltura (USDA), nella stagione 2014/15 (novembre/ottobre) la produzione italiana di arance dovrebbe risultare inferiore del 24% rispetto alla campagna precedente, per via della mancanza di piogge e della presenza del Citrus Tristeza Virus (CTV) in circa 32.000 ettari di aranceti nelle province siciliane di Catania e Siracusa. Si prevede, in particolare, un calo del 40% per la varietà Tarocco.

Intorno al 20 marzo la qualità ha raggiunto un picco sia in termini di contenuto zuccherino sia di colorazione. Sicilia e Calabria sono le principali regioni produttrici di arance, rispettivamente con il 59 e il 22% del totale di produzione. Le principali varietà coltivate in Italia sono Tarocco, Moro, Sanguinello, Navelina e Valencia, ma stanno guadagnando popolarità anche Ippolito e Meli.

Dati confermati anche dal CLAM, l'Associazione degli Agrumicoltori del Mediterraneo, che prevede un calo del 40% nella produzione di arance rosse siciliane (inizialmente stimato al 30% - cfr. FreshPlaza del 13/05/2015). Negli areali di produzione delle province di Catania e Siracusa le piogge dei mesi di febbraio e marzo 2015 hanno causato una caduta precoce dei frutti e, di conseguenza, durante la seconda metà di aprile è terminata la raccolta, con un anticipo di un mese rispetto alla data solita.


Clicca qui per un ingrandimento della tabella.

La maggior parte delle arance è destinata al consumo fresco, in particolare le varietà rosse (Tarocco, Moro, Sanguinello). Le cultivar tardive (Ovale e Valencia) vengono indirizzate sia al mercato del fresco sia all'industria del trasformato.

Nella stagione 2013/14 le importazioni di arance dell'Italia sono diminuite del 30% (155.642 ton) rispetto alla campagna precedente, per via dei limitati volumi in arrivo dalla Spagna (-33%), il principale fornitore del mercato italiano con una quota di quasi il 62% delle importazioni totali. L'Italia ha esportato 117.891 ton di arance, principalmente verso Germania (35.469 ton), Svizzera (17.309 ton), Austria (12.968 ton) e Francia (10.787 ton).

Secondo le ultime stime USDA, l'Italia prevede di trasformare circa 308mila ton di arance nella stagione 2014/15 fino a produrre 21.560 ton di concentrato di arancia. Il volume totale di questi agrumi destinato alla trasformazione dipende dalla qualità del raccolto e dalla quantità di arance destinate al mercato del fresco, sia a livello domestico sia estero.



Dal CLAM si sottolinea il momento difficile per i trasformatori di arance rosse: in media i volumi destinati all'industria non supereranno il 50% delle quantità trasformate nella precedente stagione.

Mandarino-simili
La produzione italiana di mandarino-simili consiste per l'80% in clementine senza semi e per il 20% da mandarini. Nella stagione 2014/15, si prevede un calo dell'ordine del 15% rispetto alla precedente campagna.

La produzione di clementine dovrebbe risultare inferiore del 19% (540mila ton contro le 668mila della campagna 2013/14), mentre si prevede un aumento del 9% per la produzione di mandarini (132mila ton contro le 121mila della campagna precedente). Calabria, Sicilia e Puglia sono le principali regioni produttrici, con una quota rispettivamente del 50, 23 e 14%. Comune e Monreal le più diffuse varietà di clementine coltivate in Italia; Avana e Tardivo di Ciaculli quelle di mandarino.



La maggior parte dei mandarino-simili sono destinate al consumo fresco. Gli Italiani amano mangiare clementine e mandarini durante le vacanze invernali, periodo di picco per il mercato.

Le importazioni italiane 2013/14 hanno raggiunto quota 80.288 ton, un calo di circa il 12% rispetto alla campagna 2012/13, a causa della limitata fornitura spagnola (-14%). Nella stagione 2013/14 l'Italia ha esportato 76.991 ton di mandarino-simili, il 14% in meno rispetto alla precedente campagna, soprattutto per via dei limitati volumi indirizzati alla Polonia (-42%) e alla Romania (-27%), principali destinazioni del prodotto italiano, contando rispettivamente per il 14 e il 10% delle esportazioni totali.

Limoni
Nella stagione 2014/15 la produzione italiana di limoni dovrebbe registrare una leggera flessione del 2%, con una buona qualità. Oltre l'86% dei limoni italiani è prodotto in Sicilia; Femminello Comune (F. Zagara Bianca, F. Siracusano, F. S.Teresa), Monachello e Interdonato sono le principali varietà coltivate.



I limoni sono destinati soprattutto al mercato del fresco. Nella stagione 2013/14 le importazioni hanno raggiunto 91.270 ton, con prodotto prevalentemente di origine spagnola e argentina; i due Paesi contano rispettivamente per il 55 e il 21% delle importazioni totali. Sempre nella stessa campagna l'Italia ha esportato 44.062 ton di limoni, con un aumento del 9% rispetto alla precedente annata, per via dei maggiori volumi inviati in Germania (+12%).

Pompelmi
Per la stagione 2014/15 si prevede un calo del 6,7% nella produzione di pompelmi. Nella campagna precedente le importazioni italiane hanno registrato 28.992 ton, in arrivo principalmente da Sudafrica (9.948 ton), Turchia (4.981 ton), Israele (4.562 ton) e Cipro (3.555 ton).



Per quanto riguarda l'export, l'Italia ha inviato 3.015 ton soprattutto verso Slovenia, Paesi Bassi, Croazia e Francia.

Elaborazione FreshPlaza su fonte gain.fas.usda.gov e CLAM