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Cristobal Aguado di Ava-Asaja e José Antonio Garcia di Ailimpo:

"E' assurdo che il Sudafrica cancelli le spedizioni di agrumi verso l'Europa meridionale"

L'articolo pubblicato la scorsa settimana a firma della sudafricana Citrus Growers' Association (Il Sudafrica potrebbe considerare di interrompere le esportazioni di agrumi verso l'Europa meridionale) ha suscitato sorpresa e indignazione da parte del settore agrumicolo spagnolo.

"Siamo sempre stati aperti al dialogo sia a livello tecnico sia professionale - ha sottolineato José Antonio García, direttore dell'Associazione interprofessionale spagnola limoni e pompelmi (Ailimpo) - Perciò non comprendiamo la posizione dei rappresentanti del settore agrumicolo sudafricano, i quali mostrano un'arroganza incomprensibile".

"Le intercettazioni effettuate nel 2014 indicano chiaramente che la problematica fitosanitaria della Macchia nera degli agrumi (CBS-Citrus Black Spot) è fuori controllo; per ragioni che non conosciamo, non è stato implementato alcun sistema di controllo efficace. E questo non vale solo per la CBS: ha preoccupato infatti anche il ritrovamento di esemplari di lepidottero Thaumatotibia leucotreta (falsa Cydia)" ha dichiarato il direttore dell'associazione, evidenziando quanto sia importante che il Sudafrica si renda conto di avere un problema interno e che questo venga risolto.

Secondariamente, secondo García, la chiave di tutto è il rispetto delle regole del gioco, che nel caso dell'Europa vengono stabilite dall'Unione Europea (UE) tramite le decisioni e le normative dei 28 Stati membri. "La legislazione europea si applica a tutto il territorio comunitario e, in nessun caso, gli ispettori ufficiali UE (o di altre nazioni) possono essere accusati di non far rispettare le regole in maniera professionale".

"E' assurdo che il Sudafrica cancelli le spedizioni di agrumi verso l'Europa meridionale"
Secondo Cristóbal Aguado, presidente dell'Associazione dei produttori valenciani (Ava-Asaja), cancellare le esportazioni sudafricane verso l'Europa meridionale è del tutto "assurdo", in quanto il mercato europeo non ha confini e le merci circolano liberamente. "Non ha senso fare una distinzione netta tra nord e sud Europa - ha detto Aguado - Sembra tutto un bluff per coprire gli errori commessi".

"Credo si faccia riferimento alla canalizzazione di più volumi possibili tramite i porti nordici, dove i controlli fitosanitari sembrano essere condotti in maniera più accomodante per le merci sudafricane. Parliamo di nazioni come il Regno Unito e i Paesi Bassi - ha spiegato Aguado - Ha anche un senso, però, che i controlli effettuati dai Paesi europei produttori di agrumi come Spagna, Italia e Grecia siano più rigidi a causa di tutto ciò che è in ballo dal punto di vista fitosanitario".

E' compito del governo sudafricano comunicare con i governi dell'Europa meridionale
García e Aguado concordano sul fatto che Deon Joubert dell'Associazione degli agrumicoltori del Sudafrica (CGA) sia un rappresentante del settore ma non del governo sudafricano; infatti, dovrebbe essere quest'ultimo l'unico a comunicare ai governi dell'Europa meridionale il disaccordo sui criteri utilizzati per rilevare eventuali fitopatie nelle partite di agrumi.

"Qualche anno fa, gli Stati Uniti hanno ricevuto spedizioni di clementine spagnole in cui sono state rilevate larve vive di Ceratitis capitata, anche se mai comprovate. La reazione fu immediata e comportò la chiusura delle frontiere agli agrumi spagnoli. La Spagna è riuscita a rientrare in questo mercato solo firmando uno specifico accordo con gli Stati Uniti, nel quale si sono stabiliti rigidi protocolli di monitoraggio, tra cui le ispezioni in campo condotte da rappresentanti ufficiali americani - ha spiegato Aguado - In base a tali precedenti, siamo certi che Joubert non menzionerà le rigorose ispezioni che le partite sudafricane devono subire per riuscire ad accedere al mercato statunitense".

Secondo quanto riferito dal presidente di Ava-Asaja, la Macchia nera degli agrumi è una minaccia reale, rafforzata dalle cautele dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che già tratta la materia. Non è perciò solo una paranoia da parte delle organizzazioni agricole dell'Europa meridionale".

Concludendo, García ha affermato: "Lo stile delle negoziazioni è decisamente non professionale. Solitamente si dice non mordere la mano che ti nutre. L'atteggiamento del Sudafrica è incredibile, considerando che l'UE è il suo principale mercato per gli agrumi. Sarebbe il caso di adottare un approccio più umile per essere in grado di accedere a questo mercato. Così la CGA non fa altro che creare un danno ai produttori sudafricani".

Per maggiori informazioni:
José Antonio García
Ailimpo
Tel.: +34 96 8216619
Email: director@ailimpo.com
Web: www.ailimpo.com

Cristóbal Aguado
Ava-Asaja
Tel.: +34 96 3804606
Email: prensa@avaasaja.org
Web: www.avaasaja.org

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: