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Lo scenario produttivo e commerciale del kiwi europeo nella stagione 2014/15

La produzione europea del kiwi nella stagione 2014/15 si è posizionata intorno a 646.000 tonnellate, il 6% in più rispetto alla campagna precedente, ma comunque perfettamente in linea con la media degli anni precedenti.


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Rispetto allo scorso anno, è cresciuta la produzione in Italia (+4%), ma soprattutto quella della Grecia che, dopo un buco produttivo nel 2013, ritorna su livelli nella norma. Questo è uno dei fattori che maggiormente hanno influenzato il mercato: la produzione greca stimata a consuntivo sembra infatti porsi sulle 115.000 tonnellate, con un recupero di ben il +21% rispetto al 2013.

E' da considerare che, per quanto riguarda questo paese, esistono fonti diverse da IKO (International Kiwifruit Organization) che stimano una produzione molto più elevata, in grado di superare le 150.000 tonnellate. Al di là di questo aspetto, è comunque indubbia la forte spinta agli investimenti della Grecia, con una potenzialità produttiva prevista in crescita anche nei prossimi anni.

Mercati di vendita

A inizio campagna, il prodotto italiano è stato indirizzato, come al solito, verso i paesi oltremare, ma già dalla fase iniziale si è scontrato con la forte concorrenza di quello greco. Si tratta di una criticità abbastanza consueta, ma accentuata quest'anno dall'embargo russo. Ricordiamo che la Russia, prima dell'embargo, risultava il primo paese di destinazione del prodotto greco, assorbendo una quota delle importazioni totali del paese pari in media al 30%.

Questi volumi sono stati in gran parte indirizzati verso altre destinazioni, interessando molto spesso gli stessi mercati di riferimento dell'Italia e limitando così l'interesse verso il prodotto italiano. Il differenziale di prezzo del prodotto greco, rispetto al prodotto italiano, a parità di calibro e confezione si aggirava inizialmente fino a 25-30 centesimi di euro al kg.

Un altro fattore importante per i commerci è stata la composizione dei calibri dell'offerta europea, molto concentrata sulle pezzature più grosse, che hanno reso difficile il loro collocamento, molto spesso indirizzandole sul mercato interno. La domanda per le pezzature più piccole, solitamente più richieste perché più economiche, si è invece scontrata con una scarsa disponibilità.

Strategie commerciali e giacenze
L'obiettivo degli operatori italiani, soprattutto nella prima metà della campagna, è stato quello di sostenere le quotazioni, anche a scapito delle vendite, consapevoli che una volta terminato il prodotto greco, il mercato del kiwi italiano potrà svolgersi su livelli più consoni alla qualità e ai volumi di prodotto disponibile.

Ad oggi si può affermare che la situazione delle giacenze è comunque nella norma; a metà febbraio 2015, sulla base delle rilevazioni condotte da CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, risulta infatti immesso sui mercati circa il 50% del prodotto disponibile a inizio campagna, una percentuale perfettamente in linea con quella delle passate stagioni, fatta eccezione per il 2013, quando però l'assenza della Grecia e successivamente la scarsità delle produzioni dell'emisfero sud, avevano velocizzato le vendite oltre la norma.

I prezzi all'esportazione sono fino a questo momento rimasti su livelli abbastanza buoni, simili all'anno precedente.

Dalle informazioni desunte dall'ultimo incontro IKO, alla prima settimana di febbraio le giacenze del kiwi greco stavano volgendo al termine, con una percentuale di prodotto ancora disponibile pari al 30% del totale; le produzioni previste per il Cile sono state stimate attorno a 170.000 tonnellate, superiori al deficitario 2013, ma nettamente inferiori al potenziale produttivo del paese che si aggira attorno alle 200.000 tonnellate.

Il prosieguo della campagna quindi si preannuncia positivo, considerato il livello di giacenze disponibile e la buona qualità delle produzioni.

Di seguito riportiamo l'andamento dei prezzi rilevati franco-partenza per l'estero per il prodotto di calibro 30.


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I consumi in Italia
Nel 2014, gli acquisti al dettaglio delle famiglie italiane si sono posizionati su circa 118.000 tonnellate di kiwi, segnando un -1% rispetto all'anno precedente, confermando così l'andamento di lievissimo calo registrato negli ultimi anni.

E' però interessante l'andamento degli acquisti nell'ultimo triennio dell'anno, riferibile alla campagna commerciale 2014/15, che ha visto una ripresa importante con una crescita pari al +5% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Il calo degli acquisti delle famiglie italiane registrato negli ultimi anni è infatti riferibile soprattutto al periodo primaverile ed estivo, mentre meno critica sembra la situazione nel periodo autunno-invernale quando è di gran lunga presente il prodotto italiano.

Fonte: CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara per FreshPlaza
Data di pubblicazione: