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Il cancro del fusto modifica il contenuto fenolico nella pianta di lampone

Didymella applanata e Leptosphaeria coniothyrium sono i principali agenti fungini del cancro del fusto del lampone. Entrambe le infezioni fungine causano la formazione di lesioni necrotiche che, se gravemente estese, provocano la morte della pianta.

Anche se in molte aree di produzione si effettua il controllo chimico con fungicidi (oltre 10 trattamenti nelle stagioni umide, che hanno un impatto sia sulla salute sia sull'ambiente oltre ad indurre le resistenze nei patogeni), i produttori cercano di contenere le infezioni utilizzando cultivar resistenti o tolleranti con il maggior contenuto fenolico.

I fenoli sono infatti metaboliti secondari che la pianta produce per resistere agli stress sia abiotici sia biotici. I fenoli hanno proprietà antimicrobiche contro funghi, batteri e virus.

Un gruppo di ricercatori sloveni ha analizzato il contenuto fenolico del fusto in 3 cultivar di lampone (Autumn Bliss, Himbo Top, Polka), confrontando piante sane con piante infette, per valutare l'impatto delle malattie fungine sul processo biochimico dei fenilpropanoidi.

Il contenuto in metaboliti secondari è variato significativamente fra le cultivar analizzate e le infezioni fungine hanno significativamente alterato il metabolismo dei composti fenolici.

Dalle analisi HPLC/MS è emerso che i flavonoli rappresentano il gruppo più abbondante fra i fenoli identificati (90%), seguiti dai glicosidi della quercetina (6%), dai derivati dell'acido ellagico (3%) e da tracce di derivati dell'acido idrossicinnamico.

Le infezioni fungine hanno indotto un aumento del contenuto di flavan-3-olo e di tannini, ma hanno significativamente ridotto quello dei derivati dell'acido idrossicinamico, dei coniugati dell'acido ellagico e dei glicosidi di quercetina.

Fra le cultivar analizzate, le piante Himbo Top e Polka contenevano maggiori livelli di acido idrossicinnamico e di derivati dell'acido ellagico rispetto ai fusti delle piante Autumn Bliss, sia nelle piante sane sia in quelle infette. Inoltre la cv. Polka aveva il più alto contenuto in flavonoli e tannini, ciononostante i fusti erano stati gravemente infettati da D. applanata e L. coniothyrium.

I ricercatori concludono che il livello di composti fenolici potrebbe essere collegato alla diversa suscettibilità delle cultivar alle infezioni fungine, capire come varia la suscettibilità o tolleranza della cultivar all'infezione permetterebbe di fare correlazioni più accurate fra entità dell'infezione e resa produttiva della pianta.

La coltivazione di cultivar più resistenti alle malattie e che producano frutti di qualità deve essere incoraggiata e favorita per poter minimizzare l'impatto ambientale dovuto all'impiego di fungicidi di sintesi. Il contenuto fenolico nel fusto di lampone potrebbe essere un parametro su cui lavorare per aumentare la resistenza del lampone ai funghi.

Fonte: Mikulic-Petkovsek M., Schmitzer V., Stampar F., Veberic R., Koron D., "Changes in phenolic content induced by infection with Dydimella applanata and Leptosphaeria coniothyrium, the causal agents of raspberry spur and cane blight", 2014, Plant Pathology, Vol. 63, pagg. 185-192.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ppa.12081/abstract