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La sostenibilita' come nuovo paradigma: il caso dei piccoli frutti Delizie di Bosco del Piemonte di Ortofruit Italia

I tre grandi fattori che influenzano i consumi sono quello economico, quello sociale e quello culturale. Tutti e tre hanno visto grandi trasformazioni nel corso degli ultimi anni, che si ripercuotono sulla domanda di beni e servizi.

Dal punto di vista economico, si segnala la perdita di potere d'acquisto da parte della classe media, con una polarizzazione dei consumi tra basso prezzo e alta qualità; dal punto di vista sociale, pesano la contrazione numerica del nucleo familiare medio e l'invecchiamento della popolazione; infine, l'aspetto culturale vede l'affermazione di un orientamento verso un benessere non più solo individuale, bensì olistico, con una ricerca di autenticità/originalità contrapposta alla massificazione e una scelta verso il biologico, l'ecologico, il sostenibile (addirittura il 45% dei consumatori desidera prodotti sostenibili).


Il tavolo dei relatori. Da sinistra: Claudio Scalise, Cristiana Peano, Domenico Paschetta, Domenico Sacchetto, Maria Pianezzola, Marcello Comba.

Questi gli scenari macro che sono emersi grazie al contributo di uno dei relatori, Claudio Scalise (SG Marketing Agroalimentare di Bologna), nel corso del workshop "Deliziati... con la sostenibilità" organizzato sabato 12 aprile 2014, nel Castello di Lagnasco (CN), dall'OP-Organizzazione di Produttori Ortofruit Italia di Saluzzo in collaborazione con Assortofrutta, Confcooperative Cuneo e Fedagri Piemonte, nell'ambito della dodicesima edizione di "Fruttinfiore", rassegna nazionale di frutticoltura (clicca qui per il reportage fotografico).



Il qualificato parterre che ha discusso il tema della sostenibilità e l'esperienza della sua applicazione pratica alla filiera piemontese dei piccoli frutti ha visto la partecipazione anche di Domenico Sacchetto (presidente Assortofrutta), Domenico Paschetta (presidente Ortofruit Italia), Prof.ssa Cristiana Peano (DISAFA - Uni Torino), Maria Pianezzola (GAL - GVP Valli Gesso, Vermenagna e Pesio), lo chef Marcello Comba dell'Ist. alberghiero "Virginio-Donadio" di Dronero (CN), coordinati da Rossella Gigli (FreshPlaza).


Foto di gruppo. Da sinistra a destra: Marcello Comba, Maria Pianezzola, Cristiana Peano, Rossella Gigli, Domenico Paschetta, Claudio Scalise e Mario Abrate (presidente di Fedagri Piemonte, che ha portato i suoi saluti al convegno insieme al Sindaco di Lagnasco, Ernesto Testa, e all'assessore regionale all'agricoltura, Claudio Sacchetto, in foto qui sotto).

Qui sopra: Renata Cantamessa e il Sindaco Ernesto Testa. A lato: Claudio Sacchetto.


La coltivazione di fragole e piccoli frutti (mirtillo, lampone, mora e ribes) in Piemonte, benché abbia origine già dal secondo dopoguerra, ha conosciuto una notevole accelerazione negli ultimi anni, complice la ricerca di alternative colturali al kiwi, duramente colpito dal fenomeno Psa (batteriosi dell'actinidia).


Domenico Sacchetto.

I dati presentati da Domenico Sacchetto e Domenico Paschetta dimostrano l'intenzione di estendere gli investimenti a "soft fruit" da qui al 2016 non soltanto nelle zone pedemontane - tradizionalmente dedite a queste produzioni - ma anche in quelle di pianura, che stanno trovando nuova fonte di reddito proprio in questo settore.


Domenico Paschetta.

Se nel 2010 i mirtilli rappresentavano ben l'89% di tutto il volume prodotto di bacche, con solo un 7% di lamponi, un 3% di more e un 1% di ribes, già nel 2013 si nota l'accelerazione produttiva sul lampone, che arriva a rappresentare il 37% del totale, con i mirtilli al 52% e more e ribes rispettivamente al 9 e al 2 per cento. Le proiezioni per il 2016 vedono un 56% per i mirtilli, un 33% per i lamponi, con percentuali invariate per more e ribes.



Proprio in relazione all'atteso sviluppo delle coltivazioni, l'OP Ortofruit Italia si è posta il problema dell'impatto ambientale delle produzioni e ha affidato al DISAFA-Dipartimento Scienze Agrarie, Forestali e Ambientali dell'Università di Torino il compito di valutare la sostenibilità della filiera mediante la metodologia LCA (Life Cycle Assessment).

La Prof.ssa Cristiana Peano ha ripercorso le tappe delle indagini effettuate e delle azioni proposte per ridurre le emissioni di gas serra nei punti critici della filiera dei piccoli frutti; tra queste, l'adozione di materiali di pacciamatura biodegradabili, l'utilizzo di energie rinnovabili per soddisfare parte dei fabbisogni di energia elettrica, pratiche di solarizzazione e sovescio di Brassicacee per la disinfezione del terreno, film plastico biodegradabile per l'imballaggio del prodotto.



Nella valutazione della sostenibilità della filiera, inoltre, l'Università ha valutato anche il bilancio tra emissioni di CO2 e sequestri di CO2, questi ultimi derivanti dalla presenza, nelle aree produttive dei piccoli frutti, anche di aree boschive, pascoli o prati gestiti dagli stessi agricoltori e capaci di compensare totalmente l'anidride carbonica generata nel loro ciclo di produzione. Tutto ciò ha consentito di utilizzare l'indicazione "zero emissioni" all'interno del marchio ufficiale della linea fragole e piccoli frutti di Ortofruit Italia: "Delizie di bosco del Piemonte".

Il passo successivo - che prosegue tutt'ora - è stato quello di portare alla conoscenza del consumatore il percorso di sostenibilità intrapreso da Ortofruit Italia, in modo originale, divertente e "appetibile".

A Maria Pianezzola (qui accanto in foto), direttrice del Gruppo di Azione Locale di alcune delle valli piemontesi dove si producono i piccoli frutti (anche con l'avvio di nuove imprese a conduzione giovanile e femminile, grazie ai bandi dell'Asse IV Leader dell'Unione Europea), è andato il compito di raccontare in che modo è stata accettata e concretizzata la sfida (e l'opportunità) offerta da Ortofruit Italia ai coltivatori di portare un territorio locale a parlare di sé sul "palcoscenico" dei punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata.

"Per noi si è trattato di un salto culturale: siamo passati dalla promozione tramite il circuito tradizionale delle fiere di settore ai reparti ortofrutta dei supermercati di cinque regioni del Nord Italia, presenziando con giovani tecnologi alimentari per raccontare al consumatore i valori nutrizionali, territoriali e sostenibili dei piccoli frutti di montagna. Si è trattato di un percorso che ci ha portato molto lontano dalle nostre zone, ma per riportare tutto vicino a noi, sensibilizzando il consumatore a conoscere/riconoscere luoghi e paesaggi per trasformare e ampliare il suo interesse anche alla dimensione turistica, oltre che a quella nutrizionale e salutistica."

Che le potenzialità commerciali di fragole e piccoli frutti siano ancora tutte da esplorare, è stato sottolineato dall'analisi di Claudio Scalise (qui accanto in foto), il quale ha ricordato come in Gran Bretagna e Stati Uniti i cosiddetti "berries" siano di gran lunga la prima categoria negli acquisti di frutta, con i punti vendita di quei paesi che dedicano a questi prodotti almeno due metri lineari a scaffale.

"Per promuovere il prodotto - ha osservato l'esperto - dobbiamo non soltanto comunicarlo ma creare nuove occasioni di acquisto e di consumo. Le leve da utilizzare sono: l'aspetto salutistico, la facilità di fruizione del prodotto, l'ampliamento della stagionalità, con l'obiettivo di rendere disponibile un'offerta di qualità per 12 mesi l'anno, coerentemente con la sostenibilità delle produzioni che, come abbiamo visto, viene percepito in termini di valore aggiunto da un consumatore sempre più attento e consapevole. Oggi i fattori sociali, ambientali ed economici vincono solo se vincono tutti insieme; se infatti si perde anche soltanto su uno di questi fronti, la perdita è sempre collettiva e totale, mai parziale."



A coronamento dei lavori, Renata Cantamessa (in foto qui sopra) dell'ufficio commerciale e marketing di Ortofruit Italia ha presentato un filmato di sintesi sulle dieci ricette dolci e salate a base di frutti di bosco, riprodotte nel ricettario ufficiale di "Delizie di Bosco del Piemonte" e che sono state video-raccontate dall'Istituto Alberghiero di Dronero e dal suo Master-Chef, Marcello Comba.



Chef Marcello Comba (a sinistra) e due dei suoi allievi presso l'Istituto Alberghiero di Dronero (CN).

Un approccio stylish con il consumatore, capace di unire reti reali (territorio) alla rete virtuale (Social Network, YouTube) e che ben risponde all'obiettivo di "innovazione nell'educazione al consumo", indicato come prioritario nell'asse comunitario Europa 2020.



Al termine, buffet a tema del ricettario di "Delizie di bosco del Piemonte" curato dagli studenti dell'Istituto Alberghiero di Dronero, con vin d'honneur offerto dalla Cantina di Clavesana.

Link utili:
Clicca qui per la play-list delle 10 video-ricette.

Clicca qui per scaricare il ricettario cartaceo di "Delizie di bosco del Piemonte".

Clicca qui per saperne di più sul bollino "zero emissioni" dei frutti di bosco di Ortofruit Italia.