FreshPlaza ha intervistato Teresa Diomede (nella foto) della pugliese Azienda Agricola Racemus, specializzata in uva da tavola. "La campagna uva 2012 volge al termine con un finale non dei migliori, che ha colto molti di noi di sorpresa. Il percorso, dal punto di vista qualitativo, è stato comunque di alto livello", dichiara Teresa. "Eccezionali quantità sono state riscontrate su tutte le varietà di uva da tavola prodotte, oltre che qualità organolettiche perfette, donate da condizioni climatiche favorevoli. I mercati, invece, sono stati altalenanti nelle vendite, senza alcuna programmazione negli approvvigionamenti e prezzi quasi sempre instabili".
"Quando finalmente sembrava essere arrivato il momento ideale per le nostre uve - continua Teresa - dato che la produzione di uve siciliane aveva subito gravi danni da piogge e umidità persistenti e si registrava un ritardo nell'arrivo sul mercato delle uve da Sudafrica, Cile, Perù, preparando così un terreno ottimale per la prosecuzione delle vendite delle nostre produzioni, ecco che, anche nelle nostre zone di produzione del barese, tarantino e foggiano, si è purtroppo verificata la stessa condizione climatica della regione Sicilia".
Come precisato infatti da Teresa, le piogge, e in particolar modo l'umidità, hanno permesso il proliferare del fungo della Botrite, che in pochissimo tempo ha causato la perdita di diversi quintali di uva ancora da raccogliere, in particolare della famosa ed apprezzata varietà con semi 'Italia'.
"I danni sono stati rilevanti, molti quintali sono andati perduti e molta merce raccolta durante i giorni di umidità è stata rifiutata dai supermercati - dichiara Teresa - Per fortuna ci sono ancora partite di merce sana nei campi, il cui livello qualitativo è rimasto molto alto. E tale dovrebbe rimanere ancora per qualche tempo, favorito dai venti di maestrale che finalmente spirano. Molti sono, inoltre, i quintali di uve stoccate nelle numerose celle frigorifere delle aziende di commercializzazione".
Concludendo, Teresa auspica che queste condizioni favoriscano un aumento dei prezzi per quelle uve "sane" che si andranno a commercializzare nei prossimi giorni, vista la quantità di prodotto perso e le imminenti feste natalizie in arrivo; nessuna famiglia rinuncerebbe a portare in tavola un bel grappolo d'uva pugliese!
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