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Volumi ridotti di ciliegie sul mercato europeo, a causa dei ritardi nell'export dai paesi dell'emisfero sud

Le importazioni di ciliegie dall'emisfero sud del mondo verso Regno Unito ed Europa procedono a rilento, in quanto si registra un lungo ritardo nell'inizio della stagione. Le fonti tradizionali di prodotto, Cile e Argentina, hanno avuto clima freddo, con grandine e qualche pioggia. Situazione simile per il fornitore emergente dell'emisfero sud, il Sudafrica.

La produzione cilena di ciliegie nella 44ma settimana è stata di sole 15 tonnellate, rispetto al 2010 e al 2011 quando i volumi di esportazione erano stati rispettivamente intorno a 198 e 112 ton. Secondo l'agenzia Decofruit, durante la stagione 2012/13 dovrebbero essere esportate verso diversi mercati di destinazione tra 64.600 e 66.750 ton (13,2-13,6 milioni di casse). Questo range è del 7-10% inferiore rispetto alle 71.774 ton (14.7 milioni di casse) esportate nella campagna 2011/12.

Secondo Jon Clark della Total Cherry, la domanda globale è elevata e i volumi attuali saranno ben inferiori alle stime pre-stagionali. Clark spiega che sarà interessante vedere come l'offerta e la domanda si bilanceranno in questa stagione su base globale.

I produttori potrebbero anche guardare a mercati più attraenti, come Medio ed Estremo Oriente, dove gli acquirenti sono felici di pagare un plus. La scorsa settimana, i prezzi ad Hong Kong hanno raggiunto i 192-215 dollari per la cassetta da 5 kg.

L'Australia è l'unico fornitore dell'emisfero sud che ha registrato una buona raccolta, ma le importazioni in Europa non sono facilitate dalla tassa doganale del 12% e dall'impatto economico-ambientale del trasporto aereo dei frutti dall'altra parte del globo. I mercati orientali risultano inoltre di maggiore interesse per le ciliegie australiane.
Data di pubblicazione: