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C'è ancora spazio per la frutta brasiliana in Europa?

L'Unione europea (a 27 Stati membri) è il maggiore importatore di frutta al mondo. Nel 2011, la UE ha speso 7,7 miliardi di euro per acquistare 19 dei principali frutti prodotti al di fuori della comunità europea. Lo rivelano i dati dell'Ufficio Statistico della Comunità europea (Eurostat).

Gli analisti di mercato del Centro di Studi avanzati in economia applicata (Cepea/Esalq-USP) hanno calcolato che, di questa cifra totale, il Brasile ha ricevuto solo il 6,07%, cioè 468,9 milioni di euro (prezzo CIF). Totale ben lontano da quanto incassato da paesi come Costa Rica, Sudafrica, Ecuador e Colombia, che risultano i maggiori partner commerciali della UE per quanto riguarda i 19 frutti presi in considerazione.

L'elaborazione dei dati e l'analisi condotti da Mayra Monteiro Viana, Letícia Julião, Aline Soares e Guilherme dos Santos, della Hortifruti Brasil/Cepea, mostrano che, a causa della crisi economica, la UE ha speso meno nel 2011 che nel 2008 per l'importazione dei frutti considerati. E' anche diminuita la produzione europea negli ultimi anni, cosa che sta ad indicare che il consumo europeo di questi 19 prodotti si è ridotto dall'inizio della crisi economica.

Tuttavia, la valutazione degli analisti Hortifruti Brasil/Cepea indica che il richiamo all'aspetto salutare dei frutti mantiene positivo lo scenario dei paesi che esportano frutta verso la UE, come il Brasile.

Consapevoli di queste opportunità per produttori e operatori commerciali, gli analisti di Hortifruti Brasil hanno valutato la performance e il potenziale commerciale di 11 frutti principali nelle esportazioni brasiliane (uva, melone, mango, mela, banana, lime Tahiti, papaya, anguria, arancia, fico e avocado) destinate alla UE. Secondo i dati del Brazilian Foreign Trade Secretariat (Secex), nel complesso, questi 11 prodotti hanno rappresentato non meno del 99% del valore totale ottenuto dal Brasile con le esportazioni di frutta lo scorso scorso.

Per questa analisi, il team ha raggruppato i dati provenienti dall'Export Helpdesk, in ambito di importazioni UE, in tre periodi di studio: 2003-05, 2006-08 e 2009-11. I frutti sono stati, inoltre, classificati come fuori-stagione, tropicali ed esotici (dal punto di vista europeo). Il principale fattore di analisi è stato il guadagno o la perdita di partecipazione brasiliana nelle importazioni UE di ogni frutto rispetto agli altri fornitori di rilievo. L'analisi completa è disponibile sulla rivista Hortifruti Brasil (http://cepea.esalq.usp.br/hfbrasil/)

Qui di seguito i punti salienti dell'analisi.

Frutta fuori stagione
  • Il mercato europeo continua ad essere ricettivo per i meloni brasiliani.
  • Nonostante l'elevata produzione, le esportazioni brasiliane di arance fresche verso la UE non sono significative.
  • Le importazioni europee di anguria appaiono in crescita e anche qui il Brasile potrebbe ritagliarsi una quota di mercato.
  • Il Brasile sta perdendo posizioni nelle importazioni europee di uva.
  • L'export di mele brasiliane verso il mercato europeo mantiene delle possibilità strettamente legate al livello delle forniture della UE.
Frutta tropicale
  • Appare in aumento la domanda di avocado e il Brasile ha il potenziale per poter beneficiare di questo mercato.
  • Il Brasile è il maggiore esportatore di mango della UE ma mantenere i livelli attuali rimane una sfida.
  • La banana è il frutto più importato dall'Europa, ma il Brasile non ha guadagnato posizioni in questo segmento.
Frutta esotica
  • Il Brasile è il secondo maggiore fornitore di fichi della UE.
  • Lime Tahiti: ancora esotico, ma alla ricerca di consolidamento.
  • Pur esistendo ancora un potenziale, le esportazioni di papaya hanno perso quote di mercato.
Il team della Hortifruti Brasil è disponibile per uno scambio di informazioni sulla frutta brasiliana, via email all'indirizzo: netcepea@usp.br.
Data di pubblicazione: