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Pronta a partire la filiera della Noce di Romagna

Nell’ambito della "Settimana del Buon Vivere" ideata da LegaCoop Forlì-Cesena, e del Macfrut di Cesena, è stato presentato la scorsa settimana presso l’Azienda Agricola San Martino di Forlì, il progetto di filiera "Noci Terra di Romagna".

Capofila del progetto l’azienda New Factor spa di Rimini, che trasforma e commercializza frutta secca in quasi tutto il mondo, il cui Amministratore Delegato Alessandro Annibali della San Martino è proprietario.

Presente sul mercato da oltre tredici anni, e quindi consapevole del potenziale che questo prodotto può avere, New Factor ha attivato alcuni anni fa, assieme a Centuria Rit, il Parco Scientifico Tecnologico della Romagna, con la collaborazione dell’Istituto di Arboricoltura dell’Università di Bologna, al Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena ed ai Consorzi Agrari della Romagna, i primi studi e le relative sperimentazioni di un progetto di filiera che ora è maturo per dare i primi positivi risultati.



La richiesta di noci in Europa è di circa 450.000 tonnellate l’anno, mentre la produzione nell’area euro si ferma a circa 160.000 tonnellate; produzione che, per lo più, è italiana e francese. C’è quindi una grande quantità di prodotto importato, per lo più dalla California e da qualche anno anche dall'Australia.

A fronte di una crisi "strutturale" dell’agricoltura anche romagnola, con la barbabietola pressoché estinta, il kiwi in sofferenza causa batterio killer, la pesca che sconta un prezzo di produzione ai minimi storici e l’uva che a sentire i vignaioli sta prendendo la stessa direzione, l’idea di lanciare un messaggio forte agli agricoltori romagnoli per la trasformazione di una parte dei terreni in noceti potrebbe essere interessante, visto che le noci scontano oggi un prezzo al produttore di circa 2,80 euro al chilo e che il terreno romagnolo risulta molto vocato a questo cultivar.

L’Azienda Agricola San Martino copre un’estensione di 35 ha, tutto piantumato a noceto per la produzione di ottime noci di tipo "Chandler" e "Howard", con la raccolta completamente meccanizzata ed una capacità produttiva di circa 150 ton/anno; il terzo tipo di noci previsto dal progetto è la qualità "Lara".

Oggi gli ettari suddivisi tra diversi agricoltori romagnoli destinati a noce sono circa 70, ma il progetto, per poter funzionare nella logica della filiera, ne prevede almeno 500 entro tre anni.

In Romagna la noce trova un ambiente adatto alla sua coltivazione; per iniziare sono necessari almeno 4 ha di terreno in piano o leggera pendenza, ben irrigato, ed un certo investimento in piante innestate ed attrezzature, ma dopo soli cinque anni la produzione è già notevole ed i consigli di Alessandro Annibali, assieme a contributi pubblici e sovvenzioni bancarie a tasso agevolato, aiuteranno chi vorrà innovare in questa direzione il proprio lavoro.

La filiera funziona perché San Martino ha le attrezzature necessarie per la smallatura delle noci di tutti gli agricoltori aderenti al progetto e New Factor si impegna all’acquisto di tutta la produzione delle aziende aderenti, avendo anche, tra i propri canali di sbocco, alcune catene della grande distribuzione.

Una scommessa che la stessa Regione Emilia-Romagna riconosce vincente e che, una volta consolidata con un certo numero di attori protagonisti ed i 500 ha di terreni coltivati a noce la procedura per il disciplinare della Noce di Romagna IGP sarà naturale.
Data di pubblicazione: