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Il miglioramento genetico del ciliegio presso il Dipartimento di colture arboree (DCA) di Bologna



Nel 2005 erano venti in Europa i programmi di miglioramento genetico sul ciliegio. Tra i più importanti, quello condotto al Research Institute for Fruit-growing di Budapest (Ungheria), quello in svolgimento all’INRA di Bordeaux in collaborazione con il CTIFL di Balandran (Francia) e, tra i più recenti, quello in corso presso il Dipartimento di colture arboree (DCA) dell’Università di Bologna.

A tre mesi esatti dal Convegno nazionale del ciliegio, che si terrà dall’8 al 10 giugno prossimi a Vignola, FreshPlaza ha chiesto a Stefano Lugli (nella foto accanto) - responsabile del programma di breeding al DCA di Bologna e convener del Convegno - di fare il punto sul programma di miglioramento genetico del ciliegio presso il suo dipartimento. Al breeding e all’innovazione varietale nel ciliegio è dedicata una delle sessioni del Convegno nazionale "Innovazioni tecniche di prodotto e di processo per una cerasicoltura di qualità".

"Il programma di breeding sul ciliegio condotto al Dipartimento di colture arboree dell’Università di Bologna – ci ha spiegato Stefano Lugli - ha portato all’ottenimento e alla diffusione commerciale di sette varietà di ciliegio, serie 'Star'. Tutte le varietà dell’Alma Mater Studiorum sono brevettate a livello europeo e in alcuni paesi extra UE. Le sette ciliegie della serie Star coprono un periodo di raccolta di circa quattro settimane, a partire da Sweet Early® Panaro 1*, che matura intorno al 20 maggio a Vignola, cioè qualche giorno prima di Burlat, per terminare con Big Star*, che matura a metà giugno, qualche giorno prima di Lapins".

Per la diffusione commerciale di queste varietà, l’Università di Bologna ha stipulato contratti in esclusiva direttamente con aziende vivaistiche o consorzi di vivaisti. Ad oggi sono stati formalizzati diciotto contratti che coprono venti Paesi nel mondo (figura qui sotto).



"Un nuovo programma di breeding è iniziato nei primi anni del 2000 – ha continuato Lugli - con un preciso obiettivo: ottenere sei-sette nuove varietà di qualità extra con caratteristiche pomologiche e organolettiche molto simili fra loro e in grado di coprire un calendario di maturazione di 30-40 giorni. Il nuovo Progetto dell’Alma Mater Studiorum, a finanziamento misto pubblico-privato, è coordinato da CRPV Cesena e cofinanziato da Regione Emilia-Romagna e da New Plant, in rappresentanza delle tre OP Apoconerpo, Apofruit e Orogel Fresco".

Cosa chiede la filiera?
Per avviare questo progetto è stata condotta un’analisi preliminare sulle aspettative nei riguardi dell’innovazione varietale dei diversi soggetti coinvolti nella filiera ciliegio (produzione, industria, commercio, consumatori). Sono state considerate prioritarie le risposte fornite dai consumatori e dal commercio.

Dall’indagine è emerso che sono richieste varietà con caratteristiche pomologiche e organolettiche di pregio: grossa pezzatura, buccia di colore rosso brillante, polpa soda, elevato tenore zuccherino, buona resistenza alle manipolazioni e buona shelf-life. Inoltre, l’industria e il commercio richiedono una continuità di offerta nel tempo verso una tipologia di prodotto di elevata qualità quanto più uniforme possibile. Si sta dunque lavorando per ottenere una "linea di prodotto" HQ (di alta qualità).

Se l’obiettivo verrà raggiunto, le nuove varietà dell’Università di Bologna saranno probabilmente coltivate e diffuse con contratti di produzione programmati e conosciute forse non più come singola varietà, ma attraverso un unico "marchio commerciale", che racchiuda la nuova gamma di prodotto che si va selezionando.



Modalità operative
"Per quanto attiene le modalità operative - ha chiarito Lugli - la scelta dei parentali da utilizzare negli incroci è ricaduta su sole due-tre varietà. La selezione dei semenzali è stata condotta utilizzando severe soglie minime nei parametri di valutazione delle ciliegie utilizzati nel processo selettivo, ad esempio calibro prevalente maggiore a 28 mm; colore epidermide scala 4-5 CTIFL; durezza della polpa maggiore di 400 grammi al penetrometro 6mm; zuccheri maggiori a 18 °Brix; ecc.

I dodici semenzali selezionati con queste caratteristiche sono stati propagati su due portinnesti (Gisela 6 e Colt). Dal semenzale si è passati direttamente alla fase III di selezione (pre-commerciale) realizzando due impianti nel vignolese di un ettaro di superficie ognuno con due forme di allevamento (vaso basso multiasse e bandiera). Altri due impianti verranno realizzati nel novembre 2011, uno in Puglia (su SL64 con forma a vaso) e uno in Alto Adige (su Gisela 5 a fusetto)".

"La valutazione agronomica e commerciale potrà ritenersi conclusa intorno al 2016. Le selezioni più interessanti verranno brevettate a livello UE nel corso del 2011. In parallelo, si sta lavorando per realizzare un consorzio che avrà il compito di programmare gli impianti da realizzare in Italia e gestire successivamente la commercializzazione a marchio di questa nuova linea di ciliegie. I risultati fin qui ottenuti lasciano ben sperare in un esito positivo di questo importante progetto".

Per maggiori informazioni e iscrizioni al Convegno Nazionale del Ciliegio: www.ciliegio.unibo.it - Si ricorda che la partecipazione al convegno e alle visite tecniche nei giorni 8 e 9 giugno 2011 è gratuita e che la pre-iscrizione è obbligatoria.