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Apo Conerpo: buone prospettive per il kiwi

Soprattutto in virtù della generale contrazione dell’offerta e del buon livello qualitativo dei frutti, sia delle varietà a polpa verde che di quelle a polpa gialla, sono sostanzialmente positive le aspettative per la commercializzazione del kiwi la cui raccolta è ormai ultimata nelle regioni del Nord Italia (Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia), mentre si protrarrà probabilmente sino alla fine di Novembre nelle aree del Centro Sud.

Queste indicazioni sulla campagna provengono da Apo Conerpo, leader europeo dell’ortofrutta fresca con una produzione di quasi 1.200.000 tonnellate ed un volume d’affari pari ad oltre 685 milioni di euro, che ha nell’actinidia uno dei prodotti di punta della propria gamma controllando oltre il 13% dell’intero raccolto nazionale di questo frutto. Interessando una superficie complessiva di quasi 2.500 ettari, la coltivazione di kiwi di Apo Conerpo è diffusa in tutte le principali aree produttive nazionali, ma si concentra in particolare in Emilia Romagna, nelle province di Ravenna, Forlì e Bologna, dove operano (in quanto coltivatrici di actinidia) le cooperative Agrintesa, Ortolani Cofri e Cepal, e di Ferrara, nelle aziende agricole dei soci di Patfrut.

"La diminuzione dell’offerta – afferma Giampiero Reggidori, responsabile dell’Ufficio Tecnico di Apo Conerpo – è da imputare principalmente alle avverse condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato lo scorso inverno, in particolare i forti abbassamenti termici della settimana precedente il Natale 2009, e anche l’estate 2010, provocando notevoli problemi non soltanto alle coltivazioni di actinidia, ma in generale anche alle altre specie frutticole diffuse nell’Emisfero Settentrionale".

"In questo Emisfero – conclude Reggidori – la produzione 2010 di kiwi commercializzabile dovrebbe attestarsi attorno alle 823.000 tonnellate (esclusa la Cina) con una diminuzione di oltre il 12% rispetto al 2009, come è emerso in occasione dell’ultima edizione dell’incontro Iko (International Kiwifruit Organisation). Il paese in cui si riscontra la contrazione maggiore è l’Italia, dove si registra un raccolto inferiore del 20% rispetto all’anno scorso seppur con una discreta variabilità tra le diverse regioni".
Data di pubblicazione: