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Resoconto dell'open day a Maso delle Part (TN)

Filari stretti e multiasse per un frutteto piu' sostenibile

Frutticoltura in primo piano ieri, 12 agosto 2009, a Mezzolombardo (TN), alla tradizionale giornata di Porte Aperte a Maso Part, dove i tecnici sperimentatori dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige hanno presentato i principali risultati dell’attività svolta. Più di trecento agricoltori hanno partecipato all’incontro tecnico.

Riflettori puntati sulle nuove varietà di melo, sulla difesa dalle principali malattie, come la ticchiolatura, sulla regolazione della carica dei frutti e sulle nuove forme di allevamento che puntano a filari più stretti per facilitare le operazioni colturali, migliorare l’esposizione della frutta e rendere più efficiente la distribuzione dei prodotti fitosanitari. L’evento è stato organizzato dal Centro trasferimento tecnologico.

Le varietà di melo catalogate e descritte ammontano ad oggi ad oltre diecimila, ma pochissime sono quelle coltivate e commercializzate su scala internazionale. A San Michele in dieci anni di attività di miglioramento genetico sono stati creati 140 mila semi per la ricerca di nuove varietà, sessantamila dei quali sono stati messi a dimora per produrre frutti differenti per colore, consistenza, sapore e contenuti nutrizionali.

Gli incroci considerano le aspettative del consumatore – spiega il ricercatore Pierluigi Magnago - quindi frutti di polpa croccante e succosa, molto conservabili, ricchi di polifenoli e sostanze ad azione nutraceautica, provenienti da piante che richiedano pochi interventi di difesa chimica; ma anche le esigenze che vengono dal mondo produttivo e commerciale quindi, nel primo caso, varietà produttive, facili da gestire, che richiedono pochi interventi agronomici in campagna, e nel secondo caso, varietà distinguibili da quelle attuali".

Alle Porte Aperte si è parlato anche di regolazione della carica dei frutti. Questo è il primo anno senza l’utilizzo del principio chimico Carbaryl: le strategie alternative proposte dalla sperimentazione sono valide per il territorio e si punta ora sul diradamento meccanico. "Le prove fatte a Maso delle Part, in condizioni di elevata impollinazione – ha spiegato Alberto Dorigoni - dimostrano che bisogna tenere alta l’attenzione su questa tematica, perché non è facile diradare sufficientemente tutte le cultivar".



Sulle nuove forme di allevamento buoni risultati arrivano dal sistema multiasse che semplifica le operazioni colturali e migliora la produttività. Per quanto riguarda la situazione fitosanitaria si è rivelata l’importanza di mantenere alta la guardia per la ticchiolatura e proseguono i consueti monitoraggi finalizzati alla rilevazione dei potenziali vettori dei fitoplasmi agenti causali degli scopazzi del melo, che risultano in
vistoso calo.

Nuove varietà
Presso l’azienda di Maso Part vengono valutate le caratteristiche vegeto-produttive di molte delle nuove varietà annualmente costituite da centri, istituti di ricerca ed aziende vivaistiche; l’obiettivo è fornire corrette ed esaustive informazioni sulle caratteristiche delle stesse a tecnici ed agricoltori. Nell’incontro di Porte Aperte gli agricoltori hanno verificato in campo il comportamento dei nuovi cloni e delle più recenti costituzioni varietali. Sono state presentate inoltre le prime selezioni di melo ottenute nell’ambito del programma di miglioramento genetico iniziato nel 1999. Presso la stessa azienda è stato possibile anche confrontare le caratteristiche delle attuali cultivar con quelle delle varietà storiche, diffuse un tempo nelle aziende del Trentino Alto Adige e mantenute da San Michele in una apposita collezione.

Regolazione della carica dei frutti
L’annata in corso, la prima in cui la regolazione della carica è avvenuta senza carbaryl, ha dato risultati discreti grazie ad una serie di circostanze positive, confermando che le strategie alternative proposte dalla sperimentazione sono valide per il territorio. Tuttavia le prove fatte a Maso delle Part, in condizioni di elevata impollinazione, dimostrano che bisogna tenere alta l’attenzione su questa tematica, perché non è facile diradare sufficientemente tutte le cultivar. Viene confermata l’efficacia e l’ottima prevedibilità di azione del diradamento meccanico dei fiori sia da solo che in combinazione con il diradamento chimico.



Forme di allevamento
Nella giornata delle Porte Aperte si potranno confrontare le forme tradizionali a spindel con quelle a più assi. Ovviamente le forme in parete, facilmente ottenibili a partire da alberi con 2 assi, sono particolarmente adatte al diradamento meccanico. Il biasse inoltre semplifica le operazioni colturali e migliora la qualità. Anche la potatura meccanica Lorette eseguita a fine primavera contribuisce a formare una parete fruttifera stretta e ad esporre meglio la frutta. Per completare l’argomento della meccanizzazione, sarà possibile visionare parcelle sottoposte a diverse tipologie di macchine per il diserbo. Dopo sette anni di sperimentazione, questa giornata consente inoltre di fare alcune considerazioni interessanti sulla coltura del pero, proponibile come possibile alternativa per il fondovalle.

Difesa
Le infezioni primarie di ticchiolatura hanno determinato quest’anno "situazioni problematiche" in diverse aree frutticole, specialmente laddove era presente un inoculo importante derivante dal 2008. A Maso delle Part proseguono degli studi storici sul comportamento della ticchiolatura e l’analisi dell’efficacia di alcune strategie di difesa proponendo anche alcuni fungicidi utilizzabili in frutticoltura biologica.

Qui, come nelle altre aziende dell’istituto, proseguono i monitoraggi atti a rilevare e descrivere la presenza di psille, di eventuali altri vettori o di altre vie di trasmissione dei fitoplasmi degli scopazzi del melo. La loro presenza si riconferma in continuo e costante calo, ma non si deve assolutamente abbandonare la verifica della loro evoluzione nel tempo. Da alcuni anni, l’azienda Maso delle Part, viene utilizzata come "punto di osservazione" dell’evoluzione di fitofagi e malattie del melo quale riferimento, assieme a diverse altre realtà, della situazione della Val d’Adige.
Data di pubblicazione: