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A rischio i raccolti agricoli

Spagna: il governo stringe le maglie anche per l'immigrazione regolare

Porte chiuse, o quasi, per l'immigrazione legale in Spagna: il governo spagnolo di José Luis Zapatero ha annunciato di voler stringere le maglie della contrattazione diretta nei paesi di origine. L'obiettivo è contrastare l'aumento della disoccupazione, che con la crisi economica ha ormai raggiunto il 10,5% della popolazione attiva ed è prevista in aumento fino al 12,5% entro l'anno prossimo. Ma l'annuncio, fatto dal ministro del Lavoro Celestino Corbacho, ha subito scatenato le polemiche, perché si teme che molti posto di lavoro necessari alla ripresa dell'economia - soprattutto per le attività più faticose - non potranno essere soddisfatti dalla domanda interna.

Le associazioni di immigrati e quelle agrarie hanno criticato l'annuncio, definendolo propagandistico e pericoloso per alcuni settori dell'economia. "Gli spagnoli sono disposti a raccogliere le olive?", ha chiesto ironicamente Vladimir Paspuel, coordinatore dell'associazione di equadoregni Ruminahui. "Gli autoctoni - ha insistito - non sono disposti ad accettare molti posti con basse qualifiche e mal pagati".

Secondo il quotidiano di destra 'El Mundo', proprio ieri le imprese agricole di Huelva (Andalusia) hanno intervistato 800 candidati spagnoli per lavorare in piantagioni di fragole, e appena il 2% ha mostrato una certa disponibilità ad accettare il posto. "I disoccupati spagnoli non vogliono lavorare nell'agricoltura. Abbiamo bisogno di 6000 stagionali per piantare le fragole e altri 35.000 per la raccolta", ha indicato da parte sua Juan Antonio Camacho, segretario provinciale del sindacato agricolo di Huelva.

Fonte: alice.it